azatioprina hex*100cpr riv50mg azatioprina sandoz spa

Che cosa è azatioprina hex 100cpr riv50mg?

Azatioprina hex compresse rivestite prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Azatioprina hex risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di sostanze ad azione immunosoppressiva.
Contiene i principi attivi: azatioprina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: azatioprina.
Codice AIC: 036292062 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

In associazione ad altri farmaci immunosoppressori, per la profilassidel rigetto nel trapianto di organi allogenici quali rene, fegato, cuore, polmone e pancreas. Viene normalmente utilizzata nel regime immunosoppressivo in aggiunta agli altri agenti immunosoppressori, che costituiscono la base della terapia. L'effetto terapeutico puo' essere evidente solo dopo settimane o mesi e puo' comportare una riduzione dellaposologia degli steroidi, cosi' riducendo la tossicita' associata agli alti dosaggi e all'uso prolungato dei cortisonici. E' indicata nei casi gravi delle seguenti patologie, in cui i pazienti risultano intolleranti o hanno sviluppato tolleranza agli steroidi e in cui la risposta terapeutica e' inadeguata nonostante il trattamento con dosi elevatedi steroidi: artrite reumatoide attiva grave che non puo' essere controllata con farmaci meno tossici; malattie intestinali infiammatorie gravi e moderatamente gravi; lupus eritematoso sistemico; dermatomiosite e polimiosite; epatite cronica attiva autoimmune; poliarterite nodosa; anemia emolitica autoimmune refrattaria ad anticorpi caldi; porporatrombocitopenica cronica idiopatica refrattaria.

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Posologia

Per uso orale. Una compressa o mezza compressa devono essere ingeritecon almeno un bicchiere di liquido (200 ml) durante i pasti. >>Trapianto: a seconda del regime immunosoppressivo adottato, viene generalmente somministrata una dose di carico fino a 5 mg/kg di peso corporeo/die per via orale. La dose di mantenimento puo' variare da 1 a 4 mg/kg die e deve essere aggiustata in base alle esigenze cliniche e alla tollerabilita' ematica. >>Altre patologie: 1-3 mg/kg die, deve essere regolata in funzione della risposta clinica (che puo' non essere evidente per settimane o mesi) e secondo la tollerabilita' ematica. Per il trattamento dell'epatite cronica attiva, la dose e' generalmente compresa tra 1,0 e 1,5 mg/kg die. Quando la risposta terapeutica e' evidente, occorre prendere in considerazione la riduzione del dosaggio al livellopiu' basso compatibile con il mantenimento della risposta. Se la condizione del paziente non migliora entro tre-sei mesi, deve essere presain considerazione l'eventualita' di sospendere il farmaco. La dose dimantenimento richiesta puo' variare da meno di 1 mg/kg die fino a 3 mg/kg die in funzione della condizione clinica da trattare e della risposta individuale del paziente, inclusa la tollerabilita' ematica. >>Pazienti con insufficienza renale e/o epatica: nei pazienti con disfunzione renale e/o epatica da lieve a moderata, somministrare le dosi al limite inferiore della norma. E' controindicata in presenza di una grave insufficienza epatica. >>Bambini e negli adolescenti. Non sono disponibili dati sufficienti per consigliare l'utilizzo per il trattamento dell'artrite cronica giovanile, lupus eritematoso sistemico, dermatosite e poliartrite nodosa (in bambini e adolescenti sotto i 18 anni). Per quanto riguarda le altre indicazioni terapeutiche i dosaggi consigliati nei bambini e negli adolescenti, sono analoghi a quelli riportati per gli adulti. >>Anziani. Non sono disponibili informazioni specifiche sulla tollerabilita' dell'azatioprina nei pazienti anziani. Somministrare una dose al limite inferiore del normale range posologico. Quando l'allopurinolo, l'ossipurinolo o il tiopurinolo vengono somministrati contemporaneamente all'azatioprina, il dosaggio dell'azatioprina deve essere ridotto a una quarto della dose originaria. Prima che l'effetto terapeutico sia evidente possono trascorrere anche settimane o mesi. Puo' essere somministrato per un lungo periodo a meno che il paziente non tolleri il prodotto. In alcuni casi, quali l'artrite reumatoide e determinate patologie ematiche, il trattamento puo' essere sospeso dopo un certo periodo senza problemi.

Effetti indesiderati

Il tipo, la frequenza e la gravita' delle reazioni avverse dipendono dal dosaggio dell'azatioprina e dalla durata della terapia, come pure dalla patologia di cui soffrono i pazienti o da terapie concomitanti. Il principale effetto indesiderato dell'azatioprina e' una depressionemidollare dose-dipendente, generalmente reversibile che si esprime come leucopenia (50% dei pazienti sottoposti a trapianto). Sebbene gli effetti avversi a carico dell'emopoiesi si verifichino piu' frequentemente all'inizio del trattamento con l'azatioprina, sono stati riportaticasi, anche, in corso di terapia. Di conseguenza si consiglia un attento monitoraggio della crasi ematica anche nei pazienti in terapia stabile a lungo termine. Molto comuni (> 1/10); comuni (> 1/100 < 1/10); non comuni (> 1/1000 < 1/100); rari (> 1/10000 < 1/1000) e molto rari (< 1/10000) inclusi casi isolati. Disturbi ematici e del sistema linfatico. Molto comuni: leucopenia nei pazienti sottoposti a trapianto (50%) e nei pazienti con artrite reumatoide (28%). Comuni: leucopenia neipazienti con patologie intestinali infiammatorie (5-10%); anemia, trombocitopenia. Rari: granulocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica. Anemia megaloblastica, ipoplasia della serie eritroide. Carenza di TPMP, insufficienza epatica e renale predisponente alla mielosoppressione. Disturbi gastrointestinali. Molto comuni: nausea, anoressia con vomito occasionale (10% dei pazienti con artrite reumatoide). Comuni: pancreatite (0,2-8% dei pazienti sottoposti a trapianto d'organo, piu' frequentemente, e quelli con morbo di Crohn). Non comuni: steatorrea, diarrea. Diarrea grave nei pazienti con patologie intestinali infiammatorie. La possibilita' che l'esacerbazione della sintomatologia sia legata al farmaco, deve essere tenuta in considerazione quando vengono trattati questo tipo di pazienti. Rari: ulcera gastroduodenale, emorragia intestinale, necrosi, colite, diverticolite o perforazione intestinale. Queste complicanze sono state riscontrate unicamente dopo il trapianto. Il meccanismo non e' chiaro. Tuttavia e' probabile che siano dovute a una terapia concomitante con gli steroidi. I disturbi gastrointestinali possono essere ridotti mediante la somministrazione dell'azatioprina durante i pasti o di meta' dose di farmaco. Disturbi epatobiliari. Comuni: disfunzione epatica. Diverse patologie tra cui, colestasi, colangite distruttiva, peliosi epatica, fibrosi dello spazio del Disse e iperplasia nodulare rigenerativa, si verificano nel 3-10% dei pazienti sottoposti a trapianto. Non comuni: l'epatotossicita' si verifica in meno dell'1% dei pazienti affetti da artrite reumatoide. Rari: epatopatia veno-occlusiva. Un'epatopatia veno-occlusiva, rara ma potenzialmente letale, e' stata descritta durante il trattamento cronico con l'azatioprina, specialmente nei pazienti trapiantati. In alcuni casi, la sospensione dell'azatioprina ha indotto un miglioramento temporaneo o permanente dell'istologia e della sintomatologia epatica. La colestasie il deterioramento della funzionalita' epatica sono generalmente reversibili con la sospensione della terapia. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: malessere generale, rigidita', brividi, ipotensione, capogiri, leucocitosi, esantema, nausea grave e vomito, febbre, rush, mialgia, artralgia, vasculite, disfunzioni renali e innalzamento degli enzimi epatici. In molti casi, l'immediata interruzione del trattamento con l'azatioprina e, quando necessario, provvedimenti che favoriscano la circolazione, hanno determinato un miglioramento. Dopo una reazione di ipersensibilita' all'azatioprina, la terapia non deve essere proseguita. Molto rari: reazioni di ipersensibilita' con esito letale.Infezioni e parassitosi. Molto comuni: infezioni nel 20% dei pazientisottoposti a trapianto renale. Comuni: predisposizione alle infezioninei pazienti con patologie infiammatorie dell'intestino. Non comuni: infezioni nei pazienti reumatoidi (< 1%); neoplasie benigne, maligne easpecifiche. Comuni: fino al 2,8% dei pazienti con trapianto renale (riportate in ordine decrescente di frequenza); carcinoma a cellule squamose della cute, linfoma non-Hodgkin, carcinoma cervicale, sarcoma diKaposi e cancro della vulva. Non comuni: disturbi linfoproliferativi dopo il trapianto. Molto rari: leucemia mieloide acuta e sindrome mielodisplasica. L'impiego in altre indicazioni piuttosto che la prevenzione nel rigetto da trapianto aumenta il rischio di sviluppare tumori. Tale rischio e' minore di quando e' usato con l'indicazione di trapianto d'organo, poiche', in questa indicazione, si adotta un'immunosoppressione piu' debole di quella impiegata nell'indicazione di trapianto d'organo. In ogni caso i tipi di tumore non sono diversi da quelli sopramenzionati, i quali generalmente insorgono in condizioni di immunosoppressione (provocati da oncovirus o da radiazioni naturali). Disturbi respiratori, del torace e del mediastino. Rari: polmonite reversibile.Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo. Comuni: alopecia. Laperdita dei capelli e' stata descritta in diverse occasioni da pazienti trattati con l'azatioprina da sola o in associazione ad altre sostanze immunosoppressive. In molti casi la situazione si e' risolta spontaneamente nonostante la continuazione della terapia.

Indicazioni

In associazione ad altri farmaci immunosoppressori, per la profilassidel rigetto nel trapianto di organi allogenici quali rene, fegato, cuore, polmone e pancreas. Viene normalmente utilizzata nel regime immunosoppressivo in aggiunta agli altri agenti immunosoppressori, che costituiscono la base della terapia. L'effetto terapeutico puo' essere evidente solo dopo settimane o mesi e puo' comportare una riduzione dellaposologia degli steroidi, cosi' riducendo la tossicita' associata agli alti dosaggi e all'uso prolungato dei cortisonici. E' indicata nei casi gravi delle seguenti patologie, in cui i pazienti risultano intolleranti o hanno sviluppato tolleranza agli steroidi e in cui la risposta terapeutica e' inadeguata nonostante il trattamento con dosi elevatedi steroidi: artrite reumatoide attiva grave che non puo' essere controllata con farmaci meno tossici; malattie intestinali infiammatorie gravi e moderatamente gravi; lupus eritematoso sistemico; dermatomiosite e polimiosite; epatite cronica attiva autoimmune; poliarterite nodosa; anemia emolitica autoimmune refrattaria ad anticorpi caldi; porporatrombocitopenica cronica idiopatica refrattaria.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' all'azatioprina, 6-mercaptopurina (metabolita dell'azatioprina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Infezioni gravi. Grave insufficienza epatica, renale o del midollo osseo. Pancreatite. Qualsiasi vaccino vivo, in particolare i vaccini BCG, contro il vaiolo e la febbre gialla. In gravidanza, a meno che i benefici superino i rischi. Allattamento.

Composizione ed Eccipienti

>>Nucleo: lattosio monoidrato; amido di mais; povidone; silice colloidale; magnesio stearato. >>Rivestimento: ipromellosa; cellulosa microcristallina; poliossile 8 stearato; talco. >>Colorante: titanio diossido (E 171).

Avvertenze

Non deve essere prescritto a meno che il paziente non sia adeguatamente monitorato, a causa degli effetti tossici, per tutta la durata della terapia. Durante le prime otto settimane di trattamento, eseguire unemocromo completo, compresa la conta piastrinica, almeno una volta a settimana. Devono essere eseguiti controlli piu' frequenti nei seguenti casi: se vengono somministrate dosi piu' elevate nei pazienti anziani; se la funzionalita' renale e' compromessa; se la funzionalita' epatica e' lievemente o moderatamente compromessa; se la funzionalita' delmidollo osseo e' lievemente o moderatamente compromessa; nei pazienticon ipersplenismo. Gli esami ematologici possono essere eseguiti con minore frequenza dopo le prime otto settimane di trattamento. Si consiglia di ripetere l'emocromo completo tutti i mesi, o almeno ad intervalli di tempo non superiori a 3 mesi. I pazienti devono essere informati di avvisare immediatamente il proprio medico qualora si manifestino ulcerazioni della gola, febbre, infezioni, ecchimosi, ematomi, emorragie o altri segni di mielosoppressione. In particolar modo nei pazienticon disfunzione epatica, la funzionalita' epatica deve essere controllata regolarmente. Il monitoraggio ravvicinato della crasi ematica e' richiesto qualora l'azatioprina venga somministrata contemporaneamentea: allopurinolo; ossipurinolo o tiopurinolo; derivati dell'acido aminosalicilico, come mesalazina, olsalazina o sulfasalazina; ACE inibitori, trimetoprima/sulfametossazolo, cimetidina o indometacina; farmaci citotossici/mielosoppressori. Circa il 10% dei pazienti presenta una carenza di tiopurina metiltransferasi (TPMT), dovuta a polimorfismo genetico. Pertanto, questi non sono in grado di metabolizzare l'azatioprina completamente. Conseguentemente possono essere soggetti a un aumentodell'effetto mielotossico. E' necessaria una particolare cautela durante la co-somministrazione di derivati aminosalicilati, compresa la sulfasalazina, che inibiscono l'enzima TPMT. E' preferibile determinare il fenotipo ed il genotipo del paziente prima della somministrazione del farmaco, allo scopo di rilevare un eventuale deficit di tiopurina transferasi. Dati limitati indicano che l'azatioprina non e' efficace nei pazienti con deficit ereditario di ipoxantina-guanina-fosforibosil transferasi (sindrome di Lesch-Nyhan). Percio' l'azatioprina non deve essere utilizzata in questi pazienti. In caso di somministrazione concomitante di allopurinolo, ossipurinolo e/o tiopurinolo, la dose di azatioprina deve essere ridotta. Speciali precauzioni si rendono necessarie qualora l'azatioprina venga somministrata contemporaneamente a farmaci ad azione neuromuscolare, come la tubocurarina o la succinilcolina. Puo' anche potenziare il blocco neuromuscolare prodotto da sostanze depolarizzanti quali il succinilcolincloruro. I pazienti devono essereinformati di avvisare l'anestesista se sono in trattamento con l'azatioprina prima di un intervento chirurgico. I fattori della coagulazione devono essere attentamente monitorati qualora l'azatioprina venga somministrata contemporaneamente ad anticoagulanti cumarinici. La sospensione del trattamento in alcuni casi, come il LES con nefrite, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa o l'epatite autoimmune, puo' provocare un grave peggioramento delle condizioni del paziente. La sospensione della terapia deve sempre avvenire gradualmente e sotto stretto monitoraggio. Se vengono somministrati vaccini vivi o uccisi contemporaneamente alla azatioprina, la risposta immunitaria deve essere sempre controllata mediante titolazione. Un aumento del numero di tumori cutanei e'stato osservato nei pazienti sottoposti a trattamento con l'azatioprina. Questi sono stati osservati soprattutto sulle zone cutanee esposteal sole. I pazienti devono essere avvertiti degli effetti derivanti da un'inadeguata esposizione al sole o ai raggi UV, inoltre la cute deve essere controllata ad intervalli regolari. Particolare attenzione e'richiesta in quei pazienti affetti da infezioni acute non trattate. Ipazienti sottoposti a contemporanea terapia citotossica devono assumere l'azatioprina soltanto sotto stretto controllo. L'azatioprina e' potenzialmente mutagena e cancerogena. Se si rende necessario dividere la compressa, deve essere evitato il contatto della pelle con la polvere della compressa o in corrispondenza della rima di frattura.

Gravidanza e Allattamento

Non deve essere somministrata in gravidanza senza un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. L'azatioprina e i suoi metaboliti sono stati ritrovati a basse concentrazioni nel sangue fetale e nel liquido amniotico dopo la somministrazione alla madre. Leucopenia e/o trombocitopenia sono state riscontrate in alcuni neonati le cui madri avevano ricevuto l'azatioprina in gravidanza. Durante la gravidanza si consiglia di prestare una particolare attenzione al monitoraggio ematologico. Misure anticoncezionali devono essere adottate da uomini e donne in eta' fertile durante la terapia con azatioprina e anche dopo la sua interruzione, per almeno 3 mesi. Questo riguarda anche i pazienti con alterata fertilita' dovuta ad uremia cronica, dato che di solito sitorna alla normalita' dopo il trapianto. E' stato evidenziato che l'azatioprina interferisce con l'efficacia dei dispositivi contraccettiviintrauterini. Una riduzione temporanea della funzione immunitaria e' stata osservata dopo l'esposizione del feto all'azatioprina in associazione al prednisone. Sono stati riportati casi di ritardo nella crescita intrauterina e di parto prematuro quando l'azatioprina e il prednisolone venivano somministrati contemporaneamente. Le conseguenze a lungo termine di queste proprieta' dell'azatioprina non sono ancora note, ma molti bambini, esposti in utero a tale sostanza, hanno completato la prima decade di vita senza che siano stati segnalati problemi. La mercaptopurina e' stata rilevata nel colostro e nel latte delle donne trattate con l'azatioprina. L'allattamento al seno e il concomitante usodi azatioprina sono controindicati.

Interazioni con altri prodotti

Allopurinolo, ossipurinolo e tiopurinolo inibiscono il metabolismo dell'azatioprina bloccando l'enzima xantino-ossidasi. Esistono studi clinici secondo cui l'azatioprina antagonizzerebbe l'azione dei miorilassanti non-depolarizzanti come il curaro, la d-tubocurarina ed il pancuronio. L'azatioprina inverte il blocco neuromuscolare prodotto dalla d-tubocurarina e dimostrano che l'azatioprina potenzia il blocco neuromuscolare indotto dalla succinilcolina. Se associata ad altri immunosoppressori, quali la ciclosporina od il tacrolimus, puo' verificarsi un'immunosoppressione eccessiva. Esiste il rischio di accrescere l'effettomielosoppressore dell'azatioprina a seguito dell'inibizione del suo metabolismo epatico in caso di somministrazione concomitante di derivati dell'acido aminosalicilico come l'olsalazina, la mesalazina e la sulfasalazina. E' stata riportata l'inibizione dell'effetto anticoagulante del warfarin qualora somministrato contemporaneamente all'azatioprina. La somministrazione concomitante con ACE inibitori, trimetoprima/sulfametossazolo, cimetidina o indometacina, aumenta il rischio di mielosoppressione. La terapia combinata con sostanze ad azione mielosoppressiva/citotossica puo' potenziare gli effetti mielotossici. Cio' si verifica anche quando le altre terapie immunosoppressive vengono completate solo poco tempo prima di iniziare il trattamento con l'azatioprina.La furosemide riduce il metabolismo dell'azatioprina nei test condotti in vitro sul tessuto epatico umano; la rilevanza clinica di tale dato e' ancora sconosciuta. L'attivita' immunosoppressiva dell'azatioprina puo' indurre una reazione, atipica e potenzialmente pericolosa, ai vaccini vivi, pertanto la somministrazione di vaccini vivi ai pazienti che ricevono l'azatioprina e', in teoria, controindicata. Nei pazientitrattati contemporaneamente con l'azatioprina e i corticosteroidi e' stata osservata una risposta ridotta ai vaccini uccisi, come pure al vaccino dell'epatite B. Uno studio clinico di piccole dimensioni ha dimostrato che dosi terapeutiche standard di azatioprina non annullano larisposta al vaccino polivalente pneumococcico, come dimostrato dalla concentrazione media dell'anticorpo specifico anti-capsulare.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare nella confezione originale.