avaglim*28cpr riv 8mg+4mg glimepiride e glaxosmithkline spa

Che cosa è avaglim 28cpr riv 8mg+4mg?

Avaglim compresse rivestite prodotto da glaxosmithkline spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Avaglim risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di associazione di farmaci orali ipoglicemizzanti.
Contiene i principi attivi: rosiglitazone maleato/glimepiride
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ciascuna compressa contiene rosiglitazone maleato equivalente a 8 mg di rosiglitazone e 4 mg di glimepiride.
Codice AIC: 037171028 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il farmaco e' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2 in pazienti con insufficiente controllo glicemico con il dosaggio ottimale di sulfanilurea in monoterapia e per i quali la terapia con metformina sia inappropriata a causa di controindicazioni od intolleranza.

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Posologia

Adattare la terapia col farmaco al singolo paziente. Prima di iniziare la terapia col farmaco effettuare una valutazione clinica appropriata per stabilire il rischio da parte del paziente di sviluppare ipoglicemia. Assumere il farmaco una volta al giorno immediatamente prima o durante il pasto (di solito il primo pasto principale della giornata). Se si dimentica di assumere una dose, la dose successiva non deve essere aumentata. Per pazienti non controllati in modo adeguato con glimepiride in monoterapia (tipicamente 4 mg). Si deve valutare la somministrazione concomitante prima di passare al farmaco. Se clinicamente appropriato, si deve valutare un cambio diretto dalla monoterapia con glimepiride al farmaco. La dose iniziale e' 4 mg/die di rosiglitazone piu'4 mg/die di glimepiride. Pazienti incapaci di raggiungere un controllo glicemico con almeno meta' della dose massima di altre sulfaniluree in monoterapia. Rosiglitazone 4 mg deve essere somministrato in concomitanza con la dose di sulfanilurea gia' assunta. Una volta che il controllo glicemico si sia stabilizzato con tali dosaggi, il farmaco puo' essere introdotto ad una dose iniziale di 4 mg di rosiglitazone/ 4 mg di glimepiride una volta al giorno. Il farmaco puo' essere impiegato per sostituire l'associazione di sulfanilurea e rosiglitazone nella terapia orale duplice stabilizzata a patto che il paziente abbia raggiunto almeno meta' della dose massima di sulfanilurea. La dose del componente rosiglitazone puo' essere aumentata, se necessario, dopo 8 settimane. La massima dose giornaliera raccomandata e' 8 mg di rosiglitazone/4 mg di glimepiride. Un aumento del componente rosiglitazione a 8 mg/die deve essere intrapreso con cautela dopo un'analisi clinica appropriata per valutare il rischio del paziente di sviluppare reazioni avverse correlate alla ritenzione di liquidi. Se insorgono sintomi di ipoglicemia, il paziente deve tornare alla terapia concomitante e modificarela dose di glimepiride come appropriato. A causa della potenzialita' di ridotta funzionalita' renale, l'inizio ed il mantenimento della terapia col farmaco nei pazienti anziani devono essere effettuati sotto stretto controllo medico a causa di un'aumentata suscettibilita' all'ipoglicemia. Insufficienza renale di grado lieve e moderato (clearance della creatinina da 30 ad 80 ml/min): i pazienti che passano da terapiecon sulfaniluree diverse dalla glimepiride al farmaco possono essere a rischio maggiore di ipoglicemia. Si consiglia un appropriato monitoraggio. Il farmaco e' controindicato in pazienti con grave insufficienza renale grave. Il farmaco e' controindicato nei pazienti con insufficienza epatica. Il farmaco non e' raccomandato per l'impiego nei bambini/adolescenti al di sotto dei 18 anni a causa della mancanza di dati disponibili su sicurezza ed efficacia.

Effetti indesiderati

Dati ottenuti da studi in doppio cieco confermano che il profilo di sicurezza di rosiglitazone e glimepiride assunti contemporaneamente e' simile al profilo combinato delle reazioni avverse dei due principi attivi. Dati limitati ottenuti col farmaco sono coerenti con questo profilo di reazioni avverse combinate. Le frequenze sono definite come segue: molto comune >= 1/10; comune >= 1/100, < 1/10; e non comune >= 1/1.000, < 1/100. Frequenza delle reazioni avverse identificate da dati provenienti da studi clinici con rosiglitazone. >>Rosiglitazione in ionoterapia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia. disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperlipemia, aumento di peso, aumento dell'appetito. Patologie cardiache. Comune: ischemia cardiaca. Patologie gastrointestinali comune: stipsi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema. >>Rosiglitazone con sulfonilurea. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, leucopenia, pistrinopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia; comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperlipemia, aumento di peso; non comune: aumento dell'appetito. Patologie del sistema nervoso. comune: capogiro. Patologie cardiache. Comune: insufficienza cardiaca, ischemia cardiaca. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi. Patologie del sitema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema. Dati successivi all'immissione in commercio. In aggiunta alle reazioni avverse identificate dai dati degli studi clinici,le reazioni avverse presentate di seguito sono state identificate successivamente all'immissione in commercio di rosiglitazone. Le frequenze sono definite come: rare >=1/10.000, = 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), rare (>= 1/10.000, < 1/1.000) e molto rare (< 1/10.000 inclusi casiisolati). Frequenza delle reazioni avverse con glimepiride identificate da dati derivanti da studi clinici e dati successivi all'immissionein commercio. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: agranulocitosi, granulo citopenia, pan citopenia, anemia emolitica, piastrinopenia, leucopenia, eritrocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: vasculite allergica, reazioni di ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Patologie gastrointestinali. Molto raro: vomito, diarrea, nausea, tensione addominale, dolore addominale, disturbi addominali. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite, compromissione della funzione epatica (es. concolestasi ed ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: fotosensibilizzazione. Esami diagnostici. Molto raro: diminuzione del sodio sierico. In particolare all'inizio del trattamentopossono verificarsi disturbi transitori della vista, in seguito a variazioni dei livelli di glucosio ematico.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2 in pazienti con insufficiente controllo glicemico con il dosaggio ottimale di sulfanilurea in monoterapia e per i quali la terapia con metformina sia inappropriata a causa di controindicazioni od intolleranza.

Controindicazioni ed effetti secondari

L'uso del farmaco e' controindicato in pazienti con: ipersensibilita'a rosiglitazone, glimepiride, altre sulfaniluree o sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti, insufficienza cardiaca o precedenti episodi di insufficienza cardiaca (NYHA classe I-IV), Sindrome CoronaricaAcuta (angina instabile, NSTEMI e STEMI), insufficienza epatica, grave insufficienza renale ad es. clearance della creatinina inferiore a 30ml/min (inclusa la dialisi renale), diabete insulino dipendente, chetoacidosi diabetica o coma diabetico.

Composizione ed Eccipienti

8/4 Nucleo della compressa: sodio amido glicolato Tipo A, ipromellosa(E464), cellulosa microcristallina (E460), lattosio monoidrato, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), macrogol 400, ossido di ferro rosso (E172).

Avvertenze

Il farmaco non è indicato per l'uso in combinazione con metformina e quindi non usarlo in terapia orale tripla antidiabetica. I seguenti paragrafi si riferiscono al farmaco o ai due principi attivi singoli (rosiglitazone e glimepiride). I pazienti trattati col farmaco possono essere a rischio di ipoglicemia correlata alla dose. I pazienti trattaticon rosiglitazone e clorpropamide non passino al farmaco perché la clorpropamide ha una lunga emivita che può aumentare il rischio di ipoglicemia. Se sono presenti fattori di rischio per l'ipoglicemia può essere necessario tornare alla terapia concomitante e ridurre gradualmentela dose della glimepiride. Prendere in considerazione un passaggio all'insulina durante situazioni di stress. I tiazolidinedioni possono causare ritenzione di liquidi che può aggravare o scatenare la comparsa di segni o sintomi di scompenso cardiaco congestizio. Rosiglitazone può causare ritenzione di liquidi in modo dose-dipendente. Il possibile contributo dato dalla ritenzione di liquidi all'aumento di peso deve essere verificato caso per caso poichè molto raramente è stato segnalato un aumento di peso rapido ed eccessivo come segnale di ritenzione diliquidi. Monitorare tutti i pazienti per segni e sintomi di reazioni avverse correlate alla ritenzione di liquidi, inclusi l'aumento di peso e l'insufficienza cardiaca. Interrompere rosiglitazone qualora si manifesti un qualsiasi deterioramento della funzione cardiaca. Insufficienza cardiaca è stata inoltre segnalata con maggior frequenza in pazienti con anamnesi di insufficienza cardiaca, edema ed insufficienza cardiaca sono stati inoltre riportati più frequentemente in pazienti anziani ed in pazienti con insufficienza renale di grado lieve o moderato.Usare cautela nei pazienti sopra i 75 anni per la limitata esperienzain tale gruppo di pazienti. Poichè FANS e rosiglitazone sono associati a ritenzione di liquidi, la loro co-somministrazione può aumentare il rischio di edema. Negli studi clinici nei quali rosiglitazone è stato utilizzato in associazione con insulina è stata osservata una maggiore incidenza di insufficienza cardiaca. Inoltre sono entrambi associati a ritenzione di liquidi, e la loro co-somministrazione può accrescere il rischio di edema e può incrementare il rischio di patologie cardiache ischemiche. Somministrare l'insulina in pazienti già in terapia con rosiglitazone solo in casi eccezionali. Un'analisi retrospettiva suun pool di 42 studi clinici a breve termine indica che il trattamentocon rosiglitazone può essere associato ad un incrementato rischio di eventi ischemici del miocardio. A titolo di precauzione, non è raccomandato l'uso del rosiglitazone in pazienti con cardiopatia ischemica e/o arteriopatia periferica, soprattutto quelli con sintomi da ischemia miocardica. Alla luce di un possibile sviluppo di insufficienza cardiaca in soggetti con sindrome coronarica acuta, non iniziare la terapia con rosiglitazone in pazienti con evento coronarico acuto; interromperla durante la fase acuta dell'evento stesso. Durante l'esperienza post-marketing con rosiglitazone si sono registrate rare segnalazioni di disfunzione epatocellulare. Esiste una esperienza limitata con rosiglitazone in pazienti con elevati valori degli enzimi epatici: controllarli prima dell'inizio della terapia col farmaco in tutti i pazienti e controllarli in seguito. Non iniziare il trattamento col farmaco in pazienti con innalzamento basale dei livelli degli enzimi epatici o con qualsiasi altra evidenza di malattia epatica. Se durante la terapia con rosiglitazone i livelli di ALT aumentano di oltre 3 volte il limite normale superiore, rivalutare i livelli di tale enzima epatico. Se i livelli di ALT rimangono oltre 3 volte il limite normale superiore, interrompere il trattamento. Interrompere il trattamento col farmaco in caso di ittero. Sono stati riportati con rosiglitazone, casi post-marketing di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzione della acuità visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato edema periferico concomitante; considerare l'opportunità di una appropriata visita oftalmologica. I pazienti con insufficienza renale lieve o moderata possono avere un rischio maggiore di ipoglicemia.: monitorarli in modo appropriato. Durante gli studi clinici sono state trattate con rosiglitazone donne in premenopausa. Benchè negli studi preclinici sia stato osservato uno squilibrio ormonale, non è stato rilevato nessun significativo effetto indesiderato associato a disturbi mestruali. In conseguenza di un miglioramento della sensibilità all'insulina, si può verificare una ripresa dell'ovulazione nelle pazienti anovulatorie a seguito della resistenza all'insulina. Informare le pazienti del rischio di gravidanza. Negli studi clinici con rosiglitazone si è evidenziato aumento di peso corporeo correlato alla dose, che risultava essere maggiore in caso di combinazione con insulina. Quindi controllare il peso, tenendo presente che può essere dovuto a ritenzione di liquidi che, a sua volta, può essere associata ad insufficienza cardiaca. Il trattamento con rosiglitazone è associato a riduzione, correlata alla dose, dei livelli di emoglobina. In pazienti con bassi livelli di emoglobina prima dell'inizio della terapia, esiste un più elevato rischio di anemia durante il trattamento col farmaco. Durante il trattamento: monitoraggio ematologico periodico. Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con carenza di G6PD può portare ad anemia emolitica. Dato che la glimepiride appartiene alla classe chimica delle sulfaniluree, usare con cautela nei pazienti con carenza di G6PD e prendere in considerazione un trattamento alternativo non a base di sulfaniluree. Studi a lungo termine dimostrano un aumento dell'incidenza delle fratture ossee nei pazienti, soprattutto nelle donne che assumono rosiglitazione. La maggior parte delle fratture interessa gli arti superiorie gli arti inferiori distali. Nelle donne l'aumento dell'incidenza è stato notato dopo il primo anno di trattamento e persiste nel trattamento a lungo termine. Tenere in considerazione il rischio di frattura nel trattamento dei pazienti trattati con rosiglitazone. Usare con cautela rosiglitazone durante la co-somministrazione di inibitori o induttori dell'isoenzima CYP2C8. Usare con cautela glimepiride durante la co-somministrazione di inibitori o induttori dell'isoenzima CYP2C9. Monitorare il controllo glicemico. Va preso in considerazione un aggiustamento della dose del farmaco nell'ambito della posologia raccomandata ouna modifica della terapia antidiabetica. Le compresse del farmaco contengono lattosio e quindi non somministrarle a pazienti portatori di rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, insufficienza dell'enzima Lapp lattasi o il malassorbimento del glucosio-galattosio.

Gravidanza e Allattamento

Per il farmaco non sono disponibili dati clinici o pre-clinici di esposizione in corso di gravidanza o allattamento al seno. Si e' riscontrato che il rosiglitazone attraversa la placenta umana ed e' rintracciabile nei tessuti fetali. Non sono disponibili dati adeguati relativi all'uso di entrambi i principi attivi (rosiglitazone e glimepiride) in donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Pertanto, il farmaco non deve essere usato in gravidanza e si raccomanda l'uso di insulina. Il trattamento col farmaco deve essere interrotto se una paziente sta pianificando una gravidanza o si accorge di aver iniziato una gravidanza. La presenza di rosiglitazone e glimepiride e' stata rilevata nel latte degli animali da laboratorio. Non e' noto se l'allattamento al seno comporti l'esposizione del bambino al farmaco. Pertanto il farmaco non deve essere somministrato durante l'allattamento al seno.

Interazioni con altri prodotti

Per il farmaco non sono stati condotti studi formali di interazione. Tuttavia l'uso concomitante dei principi attivi in pazienti durante gli studi clinici e nell'uso clinico esteso non ha evidenziato nessuna interazione inattesa. Le seguenti argomentazioni riflettono l'informazione disponibile sui singoli principi attivi (rosiglitazone e glimepiride). Studi in vitro dimostrano che rosiglitazone viene prevalentementemetabolizzato dall'isoenzima CYP2C8, mentre l'isoenzima CYP2C9 rappresenta soltanto una via metabolica secondaria. Non sono attese interazioni clinicamente significative con substrati o inibitori dell'isoenzima CYP2C9. La co-somministrazione di rosiglitazone con gemfibrozil ha comportato un raddoppio delle concentrazioni plasmatiche di rosiglitazone. Poiche' esiste una possibilita' di aumentato rischio di reazioni avverse correlate alla dose, puo' rendersi necessaria una diminuzione della dose di rosiglitazone. prendere in considerazione un attento controllo della glicemia. La co-somministrazione di rosiglitazone con rifampicina ha comportato una riduzione del 66% delle concentrazioni plasmatiche di rosiglitazone. Non si puo' escludere che altri induttori possano anche influenzare l'esposizione al rosiglitazone. Puo' essere necessario incrementare la dose di rosiglitazone. Prendere in considerazione un attento controllo della glicemia. La co-somministrazione di rosiglitazone con farmaci antidiabetici orali quali metformina, glimepiride, glibenclamide e acarbosio non ha dato luogo ad alcuna interazione farmacocinetica clinicamente rilevante. Non e' stata osservata alcuna interazione clinicamente significativa con digossina, con warfarin connifedipina, etinilestradiolo o noretindrone, a seguito di co-somministrazione di rosiglitazone. Se la glimepiride viene assunta in contemporanea con alcuni altri farmaci, si possono verificare aumenti e decrementi indesiderati nell'azione ipoglicemica della glimepiride. La glimepiride e' metabolizzata dal citocromo P450 2C9 (CYP2C9). Il suo metabolismo e' influenzato dalla co-somministrazione di induttori del CYP2C9o inibitori. Risultati da uno studio di interazione in vivo riportatiin letteratura mostrano che l'AUC della glimepiride aumenta di circa 2 volte con il fluconazolo, uno dei piu' potenti inibitori del CYP2C9.Sulla base dell'esperienza con glimepiride ed altre sulfaniluree vanno ricordate le seguenti interazioni. Ad esempio con l'assunzione di uno dei seguenti farmaci puo' verificarsi un potenziamento dell'effetto di riduzione dei livelli di glucosio nel sangue e pertanto, in alcuni casi, ipoglicemia: fenilbutazone, azapropazone e ossifenbutazone, insulina ed antidiabetici orali, metformina, salicilati e acido p-aminosalicilico, steroidi anabolizzanti ed ormoni sessuali maschili, cloramfenicolo, anticoagulanti cumarinici, fenfluramina, fibrati, ACE inibitori, fluoxetina, allopurinolo, simpaticolitici, ciclo-, tro- e ifosfamidi, sulfinpirazone, alcune sulfonamidi a lunga durata d'azione, tetracicline, inibitori delle MAO, antibiotici chinolonici, probenecid, miconazolo, pentossifillina (alte dosi parenterali), tritoqualina, fluconazolo. Ad esempio con l'assunzione di uno dei seguenti farmaci puo' verificarsi un'attenuazione dell'effetto di riduzione dei livelli di glucosio nel sangue e pertanto un incremento dei livelli di glucosio nel sangue: estrogeni e progestinici, saluretici, diuretici tiazidici, agentistimolanti della tiroide, glucocorticoidi, derivati fenotiazinici, clorpromazina, adrenalina e simpaticomimetici, acido nicotinico (alti dosaggi) e derivati dell'acido nicotinico, lassativi (uso a lungo termine), fenitoina, diazossido, glucagone, barbiturici e rifampicina, acetazolamide. H2 antagonisti, beta-bloccanti, clonidina e reserpina possono sia potenziare che attenuare l'effetto di riduzione del glucosio nelsangue. I segni di controregolazione adrenergica fino all'ipoglicemiapossono ridursi o scomparire sotto l'effetto di farmaci simpaticolitici quali beta-bloccanti, clonidina, guanetidina e reserpina. L'assunzione di alcool puo' potenziare o attenuare l'azione ipoglicemica della glimepiride in modo imprevedibile. La glimepiride puo' sia potenziare che attenuare l'effetto dei derivati cumarinici.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.