atorvastatina au 30 compresse riv10mg aurobindo pharma italia srl

Che cosa è atorvastatina au 30cpr riv10mg?

Atorvastatina ac compresse rivestite prodotto da aurobindo pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Atorvastatina ac risulta non in commercio nelle farmacie italiane
E' stato sostituito dal prodotto atorvastatina au 30cpr riv10mg

E' utilizzato per la cura di inibitori della hmg-coa reduttasi.
Contiene i principi attivi: atorvastatina calcio
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg, 20 mg o 40 mg di atorvastatina come atorvastatina calcio.
Codice AIC: 040248041 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipercolesterolemia: il medicinale e' indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B o trigliceridi nei pazienti con ipercolesterolemia primaria, compresa ipercolesterolemia familiare eterozigote o iperlipemia combinata (mista) (come quella corrispondente ai tipi IIa e IIb della classificazione di Frederickson), quando non sono stati ottenuti risultati soddisfacenti con una dieta speciale o con altre misure non farmacologiche. E' indicato anche per ridurre il colesterolo totale ed il colesterolo LDL in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (per es. aferesi delle LDL) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti considerati ad alto rischio di un primo evento cardiovascolare, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.

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Posologia

Per somministrazione orale. Il paziente deve essere posto a dieta standard ipolipidica prima di ricevere il medicinale e deve proseguire ladieta durante il trattamento con il farmaco. Le dosi devono essere determinate individualmente, secondo il valore basale del colesterolo LDL, l'obiettivo del trattamento e la risposta del paziente. La dose iniziale abituale e' di 10 mg una volta al giorno. Aggiustamenti della posologia devono essere fatti ad intervalli di 4 settimane o superiori. La dose massima e' di 80 mg una volta al giorno. Dosi superiori a 20 mg/die non sono state valutate in pazienti di eta' CONSERVAZIONEQuesto medicinale non richiede alcuna condizione speciale di conservazione.AVVERTENZEEffetti sul fegato: si raccomanda di eseguire esami di funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento, 12 settimane dopo l'inizio della terapia o aumento della dose e periodicamente dopo tale termine (per es. sei mesi). Il controllo della funzionalita' epatica deve essere eseguito se si osservano segni o sintomi di un possibile danno epatico. I pazienti che presentano un aumento dei livelli di transaminasi devono essere monitorati fino alla normalizzazione dei valori. Nel caso di un aumento dei livelli di transaminasi maggiore di tre volte il limite medio superiore, si raccomanda una riduzione della dose o l'interruzione del trattamento con il farmaco. Utilizzare con cautela nei pazienti che consumano abbondanti quantita' di alcol e/o con anamnesi dimalattia epatica. Ictus precedente: un'analisi a posteriori dei sottotipi di ictus nei pazienti non affetti da malattia coronarica colpiti di recente da ictus o TIA, ha mostrato un'incidenza superiore di ictusemorragico nei pazienti trattati con 80 mg di atorvastatina rispetto ai pazienti trattati con placebo. L'aumento del rischio e' stato osservato specialmente nei pazienti con anamnesi di ictus emorragico o infarto lacunare all'inizio dello studio. Il rapporto rischio/benefico perla somministrazione di 80 mg di atorvastatina non e' stato stabilito nei pazienti con ictus emorragico e infarto lacunare. Prima di iniziare il trattamento e' necessario valutare attentamente il potenziale rischio di ictus emorragico. Effetti sulla muscolaturascheletrica: l'atorvastatina puo' in rare occasioni avere effetti sulla muscolatura scheletrica e causare mialgia, miosite e miopatia che possono evolvere in rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da elevati valori di CPK (superiori di dieci volte il limite normale massimo), mioglobinemia e mioglobinuria, che possono causare insufficienza renale. Prima di iniziare il trattamento: l'atorvastatina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti predisposti alla rabdomiolisi. I livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere misurati prima di inziare il trattamento con le statine in presenza di: compromissione della funzione renale, ipotiroidismo, anamnesi personale o familiare di disturbi muscolari ereditari, precedenti di tossicita' muscolare associata all'uso di una statina o di un fibrato, precedenti di malattia epatica e/o quando vengono assunte considerevoli quantita' di alcol, nei pazienti anziani (eta' >70 anni), la necessita' di queste misurazioni deve essere valutata in base alla presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi. In tali situazioni, il rischio del trattamento deve essere valutato attentamente in relazione ai possibili benefici e si raccomanda il monitoraggio clinico. Se i valori di CPK sono significativamente elevati, superiori di cinque volte il limite massimo normale, il trattamento non deve essere iniziato. Misurazioni della creatinfosfochinasi (CPK) La CPK non deve essere misurata dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di eventuali possibili cause di incrementodi CPK, poiche' cio' rende difficile l'interpretazione del valore. Seil valore di CPK risulta significativamente elevato (maggiore di cinque volte il limite massimo superiore), la misurazione deve essere ripetuta dopo 5-7 giorni per la conferma dei risultati. Durante il trattamento - I pazienti devono essere avvertiti di comunicare immediatamentela comparsa di mialgia, crampi o affaticamento, specie se seguiti da malessere e febbre. Se questi sintomi emergono durante il trattamento con atorvastatina, devono essere misurati i valori di CPK, ed in caso di aumento superiore di cinque volte il limite massimo, il trattamentodeve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi o causano disturbi quotidiani, deve essere presa in considerazione la sospensionedel trattamento, anche se i valori di CPK non superano di cinque volte il limite normale massimo. Se i sintomi si risolvono ed i valori di CPK si normalizzano, puo' essere valutata la possibilita' di riprendere il trattamento con atorvastatina o un'altra statina, con una dose minima ed un attento monitoraggio. Se si verificano aumenti significativi dei valori di CPK (superiori di dieci volte il limite normale massimo) o se compare o si sospetta rabdomiolisi, il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto. Il rischio di rabdomiolisi e' maggiore nel caso di uso concomitante di atorvastatina ed alcuni altri medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina, quali ciclosporina, eritromicina, claritromicina, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, niacina, gemfibrozile, altri fibrati ed inibitori della proteasi dell'HIV. Il rischio di miopatia puo' aumentare anche durante somministrazione concomitante di atorvastatina ed ezetimib. Se possibile, deve essere considerato un diverso trattamento (che non interagisca). Qualora sia necessario il trattamento concomitante con queste sostanze ed atorvastatina, si deve considerare attentamente il rapporto rischio/beneficio del trattamento. Nel caso di somministrazione concomitante di sostanze che aumentano la concentrazione plasmatica di atorvastatina, si raccomanda di utilizzare una dose iniziale piu' bassa. Durante l'uso contemporaneo di ciclosporina, claritromicina o itraconazolo, si raccomanda l'impiego di una dose massima piu' bassa di atorvastatina, e tali pazienti devono essere monitorati clinicamente, se necessario. Nei pazienti di eta' <18 anni, l'efficacia e la sicurezza del farmaco non sono stati studiati per periodi di durata superiorealle 52 settimane, e gli effetti sugli esiti cardiovascolari a lungo termine sono sconosciuti. Gli effetti dell'atorvastatina nei bambini di eta' <10 anni e nelle ragazze prima del menarca non sono stati studiati. Gli effetti a lungo termine sullo sviluppo cognitivo, la crescitae la maturita' puberale sono sconosciuti. Malattia polmonare interstiziale: durante l'assunzione di alcune statine sono stati riportati casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specie nella terapia a lungo termine. Le caratteristiche di questa malattia comprendono dispnea, tosse non produttiva e deterioramento delle condizioni generali di salute (affaticamento, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato malattia polmonare interstiziale, la terapia con statine deve essere interrotta.INTERAZIONIIl rischio di miopatia durante l'uso di inibitori della HMG-CoA reduttasi e' aumentato dalla co-somministrazione di ciclosporina, fibrati, antibiotici macrolidi, inclusi eritromicina, antimicotici azolici, inibitori della proteasi dell'HIV o niacina, e raramente si e' verificatarabdomiolisi ed insufficienza renale secondaria causata da mioglobinuria. Qualora la co-somministrazione di questi farmaci ed atorvastatinasia ritenuta necessaria, e' necessario valutare scrupolosamente il rapporto rischio/beneficio. Si raccomanda l'utilizzo di una dose iniziale inferiore di atorvastatina per i pazienti trattati contemporaneamente con prodotti che aumentano le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Durante la somministrazione di ciclosporina, claritromicina o itraconazolo, si raccomanda l'impiego di una dose massima inferiore di atorvastatina, ed i pazienti trattati devono essere monitorati clinicamente nel modo piu' appropriato. Inibitori del citocromo P450 3A4: l'atorvastatina e' metabolizzata dal citocromo P450 3A4. Possono verificarsi alcune interazioni durante la co- somministrazione di atorvastatina e di un inibitore del citocromo P450 3A4. Si richiede pertanto una particolare attenzione quando l'atorvastatina viene somministrata insieme a questi farmaci, poiche' possono prodursi elevate concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Inibitori di proteine di trasporto: l'atorvastatina ed i suoi metaboliti rappresentano dei substrati per i trasportatori dell'OATP1B1. L'uso concomitante di 10 mg di atorvastatina e5,2 mg/kg/die di ciclosporina ha indotto un aumento di 8,7 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora sia necessaria la co-somministrazione di atorvastatina e ciclosporina, la dose di atorvastatina non deve superare 10 mg. Eritromicina e claritromicina sono noti inibitoridel sistema enzimatico del citocromo P450 3A4. La co-somministrazionedi 80 mg di atorvastatina una volta al giorno e di eritromicina (500 mg quattro volte al giorno) ha indotto un aumento del 33% dell'esposizione all'attivita' totale dell'atorvastatina. La co-somministrazione di 10 mg di atorvastatina al giorno e di claritromicina (500 mg due volte al giorno) ha causato un aumento di 4,4 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora la co-somministrazione di atorvastatina e claritromicina sia ritenuta necessaria, si raccomanda l'impiego di dosi di mantenimento inferiori di atorvastatina. A dosaggi superiori a 40 mg, si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico dei pazienti. Itraconazolo: la co-somministrazione di atorvastatina 20-40 mg e di itraconazolo 200 mg al giorno ha determinato un aumento pari a 1,5-2,3 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora sia necessaria la co- somministrazione di itraconazolo ed atorvastatina, si raccomanda l'uso di dosidi mantenimento inferiori di atorvastatina. A dosaggi superiori a 40 mg, si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico dei pazienti. Inibitori della proteasi: l'uso concomitante di atorvastatina ed inibitori della proteasi, noti inibitori del CYP3A4, ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. La co-somministrazione di 40 mg di atorvastatina e 240 mg di diltiazem ha determinato un aumento del 51% dell'esposizione all'atorvastatina. Monitorare i pazienti dopo l'inizio della terapia con diltiazem e dopo gli aggiustamenti del dosaggio. Il rischio di miopatia puo' aumentare a seguito co- somministrazione di ezetimib ed atorvastatina. L'assunzione di considerevoli quantita' di succo di pompelmo non e' raccomandata. La co-somministrazione di atorvastatina e di induttori del citocromo P450 3A4 puo' indurre diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Acausa del meccanismo di doppia interazione della rifampina, si raccomanda di somministrare l'atorvastatina e la rifampina nello stesso momento, poiche' la somministrazione di atorvastatina dopo quella di rifampina e' stata associata ad una significativa riduzione delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Non sono stati effettuati studi diinterazione tra atorvastatina e verapamil e amiodarone. E' evidente che sia verapamil che amiodarone inibiscono l'attivita' del CYP3A4 e laco-somministrazione di atorvastatina determina un aumento dell'esposizione a quest'ultima. Il rischio di miopatia indotta dall'atorvastatina puo' aumentare con la co-somministrazione di fibrati. La co- somministrazione di 600 mg di gemfibrozil due volte al giorno ha determinato un aumento del 24% dell'esposizione all'atorvastatina. La co-somministrazione di dosi ripetute di digossina ed atorvastatina 10 mg non altera le concentrazioni plasmatiche di digossina allo stato stazionario. Tuttavia le concentrazioni di digossina sono aumentate di circa il 20% durante l'uso concomitante di digossina ed atorvastatina 80 mg al giorno. Questa interazione puo' essere spiegata dall'inibizione della glicoproteina-P (proteina di trasporto transmembrana). I pazienti trattaticon digossina devono essere attentamente monitorati. L'uso concomitante di atorvastatina e contraccettivi orali ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di noretisterone ed etinilestradiolo. Questo deve essere tenuto in considerazione quando si stabiliscono le dosi dei contraccettivi orali. Le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono diminuite (di circa il 25%) quando il colestipolo e' stato somministrato con atorvastatina. Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando atorvastatina e colestipolo sono stati somministrati contemporaneamente rispetto aquando sono stati soministrati da soli. Antiacidi: la co- somministrazione di atorvastatina e di sospensioni orali di antiacidi contenenti magnesio ed idrossidi di alluminio ha ridotto le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi di circa il 35%; tuttavia la riduzione del colesterolo LDL non e' apparsa alterata. La co-somministrazione di atorvastatina e warfarin ha causato una piccola diminuzione del tempo di protrombina durante i primi giorni di trattamento, che si e' poi normalizzato nei successivi 15 giorni. Tuttavia i pazienti che ricevono warfarin devono essere attentamente controllati se viene aggiunta atorvastatina alla loro terapia. Fenazone: la co- somministrazione di dosi ripetute di atorvastatina e fenazone ha determinato piccoli o non rilevabili effetti sulla clearance del fenazone. Nell'unico studio di interazione disponibile tra cimetidina ed atorvastatina non sono state osservate interazioni. Amlodipina: la co- somministrazione di atorvastatina 80 mg e amlodipina 10 mg ha determinato un aumento del 18% dell'esposizione all'atorvastatina. Non sono state osservate interazioni clinicamente significative negli studi clinici quando l'atorvastatina e' stata somministrata con antiipertensivi o ipoglicemizzanti.EFFETTI INDESIDERATIGli effetti indesiderati che possono verificarsi con maggiore frequenza sono di natura gastrointestinale ed includono stipsi, flatulenza, dispepsia, dolore addominale, e di solito si risolvono con il proseguimento del trattamento. Meno del 2% dei pazienti ha interrotto gli studiclinici per effetti collaterali attribuiti ad atorvastatina. L'elencoseguente di effetti indesiderati e' basato sui risultati provenienti dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-commercializzazione. Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10000, =1/100, =1/1000, =1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOControindicato in gravidanza e durante l'allattamento. Le donne in eta' fertile devono adottare efficaci misure contraccettive durante il trattamento. La sicurezza di atorvastatina durante la gravidanza e l'allattamento non e' stata stabilita. Studi negli animali evidenziano chegli inibitori della HMG-CoA reduttasi possono influenzare lo sviluppoembrionale e fetale. I ratti nati da madri esposte a dosi di atorvastatina superiori a 20 mg/kg/die (esposizione clinica sistemica) hanno presentato ritardo nello sviluppo e riduzione della sopravvivenza postnatale. Nel ratto le concentrazioni di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili sia nel plasma che nel latte materno. Non e' noto se l'atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno umano.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati che possono verificarsi con maggiore frequenza sono di natura gastrointestinale ed includono stipsi, flatulenza, dispepsia, dolore addominale, e di solito si risolvono con il proseguimento del trattamento. Meno del 2% dei pazienti ha interrotto gli studiclinici per effetti collaterali attribuiti ad atorvastatina. L'elencoseguente di effetti indesiderati e' basato sui risultati provenienti dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-commercializzazione. Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10000, =1/100, =1/1000, =1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOControindicato in gravidanza e durante l'allattamento. Le donne in eta' fertile devono adottare efficaci misure contraccettive durante il trattamento. La sicurezza di atorvastatina durante la gravidanza e l'allattamento non e' stata stabilita. Studi negli animali evidenziano chegli inibitori della HMG-CoA reduttasi possono influenzare lo sviluppoembrionale e fetale. I ratti nati da madri esposte a dosi di atorvastatina superiori a 20 mg/kg/die (esposizione clinica sistemica) hanno presentato ritardo nello sviluppo e riduzione della sopravvivenza postnatale. Nel ratto le concentrazioni di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili sia nel plasma che nel latte materno. Non e' noto se l'atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno umano.

Indicazioni

Ipercolesterolemia: il medicinale e' indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B o trigliceridi nei pazienti con ipercolesterolemia primaria, compresa ipercolesterolemia familiare eterozigote o iperlipemia combinata (mista) (come quella corrispondente ai tipi IIa e IIb della classificazione di Frederickson), quando non sono stati ottenuti risultati soddisfacenti con una dieta speciale o con altre misure non farmacologiche. E' indicato anche per ridurre il colesterolo totale ed il colesterolo LDL in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (per es. aferesi delle LDL) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti considerati ad alto rischio di un primo evento cardiovascolare, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.

Controindicazioni ed effetti secondari

Pazienti con anamnesi di ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con malattia epatica in fase attiva o con inspiegabili persistenti aumenti dei livelli sierici delle transaminasi di oltre tre volte il limite normale superiore. Pazienti con miopatia. Pazienti in gravidanza o in allattamento e donne in eta'fertile che non usano appropriate misure contraccettive.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: mannitolo, cellulosa microcristallina, crospovidone, sodio carbonato anidro, povidone, metionina, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa 6cP, macrogol 6000, titanio diossido (E 171), talco.

Avvertenze

Effetti sul fegato: si raccomanda di eseguire esami di funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento, 12 settimane dopo l'inizio della terapia o aumento della dose e periodicamente dopo tale termine (per es. sei mesi). Il controllo della funzionalita' epatica deve essere eseguito se si osservano segni o sintomi di un possibile danno epatico. I pazienti che presentano un aumento dei livelli di transaminasi devono essere monitorati fino alla normalizzazione dei valori. Nel caso di un aumento dei livelli di transaminasi maggiore di tre volte il limite medio superiore, si raccomanda una riduzione della dose o l'interruzione del trattamento con il farmaco. Utilizzare con cautela nei pazienti che consumano abbondanti quantita' di alcol e/o con anamnesi dimalattia epatica. Ictus precedente: un'analisi a posteriori dei sottotipi di ictus nei pazienti non affetti da malattia coronarica colpiti di recente da ictus o TIA, ha mostrato un'incidenza superiore di ictusemorragico nei pazienti trattati con 80 mg di atorvastatina rispetto ai pazienti trattati con placebo. L'aumento del rischio e' stato osservato specialmente nei pazienti con anamnesi di ictus emorragico o infarto lacunare all'inizio dello studio. Il rapporto rischio/benefico perla somministrazione di 80 mg di atorvastatina non e' stato stabilito nei pazienti con ictus emorragico e infarto lacunare. Prima di iniziare il trattamento e' necessario valutare attentamente il potenziale rischio di ictus emorragico. Effetti sulla muscolaturascheletrica: l'atorvastatina puo' in rare occasioni avere effetti sulla muscolatura scheletrica e causare mialgia, miosite e miopatia che possono evolvere in rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da elevati valori di CPK (superiori di dieci volte il limite normale massimo), mioglobinemia e mioglobinuria, che possono causare insufficienza renale. Prima di iniziare il trattamento: l'atorvastatina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti predisposti alla rabdomiolisi. I livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere misurati prima di inziare il trattamento con le statine in presenza di: compromissione della funzione renale, ipotiroidismo, anamnesi personale o familiare di disturbi muscolari ereditari, precedenti di tossicita' muscolare associata all'uso di una statina o di un fibrato, precedenti di malattia epatica e/o quando vengono assunte considerevoli quantita' di alcol, nei pazienti anziani (eta' >70 anni), la necessita' di queste misurazioni deve essere valutata in base alla presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi. In tali situazioni, il rischio del trattamento deve essere valutato attentamente in relazione ai possibili benefici e si raccomanda il monitoraggio clinico. Se i valori di CPK sono significativamente elevati, superiori di cinque volte il limite massimo normale, il trattamento non deve essere iniziato. Misurazioni della creatinfosfochinasi (CPK) La CPK non deve essere misurata dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di eventuali possibili cause di incrementodi CPK, poiche' cio' rende difficile l'interpretazione del valore. Seil valore di CPK risulta significativamente elevato (maggiore di cinque volte il limite massimo superiore), la misurazione deve essere ripetuta dopo 5-7 giorni per la conferma dei risultati. Durante il trattamento - I pazienti devono essere avvertiti di comunicare immediatamentela comparsa di mialgia, crampi o affaticamento, specie se seguiti da malessere e febbre. Se questi sintomi emergono durante il trattamento con atorvastatina, devono essere misurati i valori di CPK, ed in caso di aumento superiore di cinque volte il limite massimo, il trattamentodeve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi o causano disturbi quotidiani, deve essere presa in considerazione la sospensionedel trattamento, anche se i valori di CPK non superano di cinque volte il limite normale massimo. Se i sintomi si risolvono ed i valori di CPK si normalizzano, puo' essere valutata la possibilita' di riprendere il trattamento con atorvastatina o un'altra statina, con una dose minima ed un attento monitoraggio. Se si verificano aumenti significativi dei valori di CPK (superiori di dieci volte il limite normale massimo) o se compare o si sospetta rabdomiolisi, il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto. Il rischio di rabdomiolisi e' maggiore nel caso di uso concomitante di atorvastatina ed alcuni altri medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina, quali ciclosporina, eritromicina, claritromicina, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, niacina, gemfibrozile, altri fibrati ed inibitori della proteasi dell'HIV. Il rischio di miopatia puo' aumentare anche durante somministrazione concomitante di atorvastatina ed ezetimib. Se possibile, deve essere considerato un diverso trattamento (che non interagisca). Qualora sia necessario il trattamento concomitante con queste sostanze ed atorvastatina, si deve considerare attentamente il rapporto rischio/beneficio del trattamento. Nel caso di somministrazione concomitante di sostanze che aumentano la concentrazione plasmatica di atorvastatina, si raccomanda di utilizzare una dose iniziale piu' bassa. Durante l'uso contemporaneo di ciclosporina, claritromicina o itraconazolo, si raccomanda l'impiego di una dose massima piu' bassa di atorvastatina, e tali pazienti devono essere monitorati clinicamente, se necessario. Nei pazienti di eta' <18 anni, l'efficacia e la sicurezza del farmaco non sono stati studiati per periodi di durata superiorealle 52 settimane, e gli effetti sugli esiti cardiovascolari a lungo termine sono sconosciuti. Gli effetti dell'atorvastatina nei bambini di eta' <10 anni e nelle ragazze prima del menarca non sono stati studiati. Gli effetti a lungo termine sullo sviluppo cognitivo, la crescitae la maturita' puberale sono sconosciuti. Malattia polmonare interstiziale: durante l'assunzione di alcune statine sono stati riportati casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specie nella terapia a lungo termine. Le caratteristiche di questa malattia comprendono dispnea, tosse non produttiva e deterioramento delle condizioni generali di salute (affaticamento, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato malattia polmonare interstiziale, la terapia con statine deve essere interrotta.

Gravidanza e Allattamento

Controindicato in gravidanza e durante l'allattamento. Le donne in eta' fertile devono adottare efficaci misure contraccettive durante il trattamento. La sicurezza di atorvastatina durante la gravidanza e l'allattamento non e' stata stabilita. Studi negli animali evidenziano chegli inibitori della HMG-CoA reduttasi possono influenzare lo sviluppoembrionale e fetale. I ratti nati da madri esposte a dosi di atorvastatina superiori a 20 mg/kg/die (esposizione clinica sistemica) hanno presentato ritardo nello sviluppo e riduzione della sopravvivenza postnatale. Nel ratto le concentrazioni di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili sia nel plasma che nel latte materno. Non e' noto se l'atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno umano.

Interazioni con altri prodotti

Il rischio di miopatia durante l'uso di inibitori della HMG-CoA reduttasi e' aumentato dalla co-somministrazione di ciclosporina, fibrati, antibiotici macrolidi, inclusi eritromicina, antimicotici azolici, inibitori della proteasi dell'HIV o niacina, e raramente si e' verificatarabdomiolisi ed insufficienza renale secondaria causata da mioglobinuria. Qualora la co-somministrazione di questi farmaci ed atorvastatinasia ritenuta necessaria, e' necessario valutare scrupolosamente il rapporto rischio/beneficio. Si raccomanda l'utilizzo di una dose iniziale inferiore di atorvastatina per i pazienti trattati contemporaneamente con prodotti che aumentano le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Durante la somministrazione di ciclosporina, claritromicina o itraconazolo, si raccomanda l'impiego di una dose massima inferiore di atorvastatina, ed i pazienti trattati devono essere monitorati clinicamente nel modo piu' appropriato. Inibitori del citocromo P450 3A4: l'atorvastatina e' metabolizzata dal citocromo P450 3A4. Possono verificarsi alcune interazioni durante la co- somministrazione di atorvastatina e di un inibitore del citocromo P450 3A4. Si richiede pertanto una particolare attenzione quando l'atorvastatina viene somministrata insieme a questi farmaci, poiche' possono prodursi elevate concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Inibitori di proteine di trasporto: l'atorvastatina ed i suoi metaboliti rappresentano dei substrati per i trasportatori dell'OATP1B1. L'uso concomitante di 10 mg di atorvastatina e5,2 mg/kg/die di ciclosporina ha indotto un aumento di 8,7 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora sia necessaria la co-somministrazione di atorvastatina e ciclosporina, la dose di atorvastatina non deve superare 10 mg. Eritromicina e claritromicina sono noti inibitoridel sistema enzimatico del citocromo P450 3A4. La co-somministrazionedi 80 mg di atorvastatina una volta al giorno e di eritromicina (500 mg quattro volte al giorno) ha indotto un aumento del 33% dell'esposizione all'attivita' totale dell'atorvastatina. La co-somministrazione di 10 mg di atorvastatina al giorno e di claritromicina (500 mg due volte al giorno) ha causato un aumento di 4,4 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora la co-somministrazione di atorvastatina e claritromicina sia ritenuta necessaria, si raccomanda l'impiego di dosi di mantenimento inferiori di atorvastatina. A dosaggi superiori a 40 mg, si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico dei pazienti. Itraconazolo: la co-somministrazione di atorvastatina 20-40 mg e di itraconazolo 200 mg al giorno ha determinato un aumento pari a 1,5-2,3 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora sia necessaria la co- somministrazione di itraconazolo ed atorvastatina, si raccomanda l'uso di dosidi mantenimento inferiori di atorvastatina. A dosaggi superiori a 40 mg, si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico dei pazienti. Inibitori della proteasi: l'uso concomitante di atorvastatina ed inibitori della proteasi, noti inibitori del CYP3A4, ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. La co-somministrazione di 40 mg di atorvastatina e 240 mg di diltiazem ha determinato un aumento del 51% dell'esposizione all'atorvastatina. Monitorare i pazienti dopo l'inizio della terapia con diltiazem e dopo gli aggiustamenti del dosaggio. Il rischio di miopatia puo' aumentare a seguito co- somministrazione di ezetimib ed atorvastatina. L'assunzione di considerevoli quantita' di succo di pompelmo non e' raccomandata. La co-somministrazione di atorvastatina e di induttori del citocromo P450 3A4 puo' indurre diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Acausa del meccanismo di doppia interazione della rifampina, si raccomanda di somministrare l'atorvastatina e la rifampina nello stesso momento, poiche' la somministrazione di atorvastatina dopo quella di rifampina e' stata associata ad una significativa riduzione delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Non sono stati effettuati studi diinterazione tra atorvastatina e verapamil e amiodarone. E' evidente che sia verapamil che amiodarone inibiscono l'attivita' del CYP3A4 e laco-somministrazione di atorvastatina determina un aumento dell'esposizione a quest'ultima. Il rischio di miopatia indotta dall'atorvastatina puo' aumentare con la co-somministrazione di fibrati. La co- somministrazione di 600 mg di gemfibrozil due volte al giorno ha determinato un aumento del 24% dell'esposizione all'atorvastatina. La co-somministrazione di dosi ripetute di digossina ed atorvastatina 10 mg non altera le concentrazioni plasmatiche di digossina allo stato stazionario. Tuttavia le concentrazioni di digossina sono aumentate di circa il 20% durante l'uso concomitante di digossina ed atorvastatina 80 mg al giorno. Questa interazione puo' essere spiegata dall'inibizione della glicoproteina-P (proteina di trasporto transmembrana). I pazienti trattaticon digossina devono essere attentamente monitorati. L'uso concomitante di atorvastatina e contraccettivi orali ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di noretisterone ed etinilestradiolo. Questo deve essere tenuto in considerazione quando si stabiliscono le dosi dei contraccettivi orali. Le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono diminuite (di circa il 25%) quando il colestipolo e' stato somministrato con atorvastatina. Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando atorvastatina e colestipolo sono stati somministrati contemporaneamente rispetto aquando sono stati soministrati da soli. Antiacidi: la co- somministrazione di atorvastatina e di sospensioni orali di antiacidi contenenti magnesio ed idrossidi di alluminio ha ridotto le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi di circa il 35%; tuttavia la riduzione del colesterolo LDL non e' apparsa alterata. La co-somministrazione di atorvastatina e warfarin ha causato una piccola diminuzione del tempo di protrombina durante i primi giorni di trattamento, che si e' poi normalizzato nei successivi 15 giorni. Tuttavia i pazienti che ricevono warfarin devono essere attentamente controllati se viene aggiunta atorvastatina alla loro terapia. Fenazone: la co- somministrazione di dosi ripetute di atorvastatina e fenazone ha determinato piccoli o non rilevabili effetti sulla clearance del fenazone. Nell'unico studio di interazione disponibile tra cimetidina ed atorvastatina non sono state osservate interazioni. Amlodipina: la co- somministrazione di atorvastatina 80 mg e amlodipina 10 mg ha determinato un aumento del 18% dell'esposizione all'atorvastatina. Non sono state osservate interazioni clinicamente significative negli studi clinici quando l'atorvastatina e' stata somministrata con antiipertensivi o ipoglicemizzanti.

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