atarax 20 compresse rivestite div 25mg ucb pharma spa

Che cosa è atarax 20cpr riv div 25mg?

Atarax compresse rivestite divisibili prodotto da ucb pharma spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Atarax risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ansiolitici.
Contiene i principi attivi: idroxizina dicloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: idrossizina dicloridrato.
Codice AIC: 010834024 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Compresse, sciroppo: trattamento a breve termine degli stati ansiosi;dermatiti allergiche accompagnate da prurito. Soluzione iniettabile: trattamento d'urgenza degli stati di agitazione, preparazione agli interventi chirurgici. Medicazione post-operatoria: nausee e vomiti postoperatori, trattamento coadiuvante delle allergie sistemiche (malattia da siero, anafilassi) e delle reazioni generali da trasfusioni o da medicamenti.

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Posologia

Compresse e sciroppo: la posologia e' strettamente individuale. Adulti e adolescenti: 12,5 mg - 25 mg (12,5 mg = mezza compressa; 25 mg = 1compressa o un cucchiaio da minestra non colmo di sciroppo). Bambini di eta' superiore a 12 mesi: 10 mg - 20 mg a seconda dell'eta' (10 mg = 1 cucchiaino da caffe' di sciroppo; 20 mg = 1 cucchiaio da frutta disciroppo). Le compresse non sono adatte per la somministrazione ai bambini. La posologia varia da 1 a 4 somministrazioni giornaliere a seconda dei casi; dosi superiori potranno essere somministrate dopo attenta valutazione. Soluzione iniettabile: e' destinata alla esclusiva somministrazione intramuscolare. >>Trattamento di urgenza degli stati di agitazione. Adulti: 50 mg - 200 mg da ripetere, se necessario, ogni 4-6ore, senza superare la dose totale massima giornaliera di 300 mg. Preparazione agli interventi chirurgici: 25 mg - 200 mg da somministrare mezz'ora prima dell'intervento. Medicazione post-operatoria; nausee e vomiti post-operatori e trattamento coadiuvante delle allergie sistemiche (malattia da siero, anafilassi) e delle reazioni generali da trasfusioni o da medicamenti: 25 mg - 50 mg per un'unica somministrazione. Il trattamento sara' eventualmente proseguito per via orale. Anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita, valutando l'eventualeriduzione dei dosaggi sopraindicati. Si consiglia di iniziare la terapia nel paziente anziano con meta' del dosaggio previsto per l'adulto a causa della lunga durata d'azione del farmaco. Insufficienza epatica: il dosaggio deve essere ridotto di un terzo. Insufficienza renale: il dosaggio deve essere ridotto nei pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, perche' l'escrezione del metabolita cetirizina e' ridotta in questi pazienti.

Effetti indesiderati

Alle comuni dosi terapeutiche gli antistaminici presentano effetti indesiderati assai variabili da composto a composto e da soggetto a soggetto. Gli effetti indesiderati sono principalmente correlati alla depressione oppure alla stimolazione paradossa del sistema nervoso centrale, all'attivita' anticolinergica o a reazioni di ipersensibilita'. La frequenza e' stata valutata utilizzando le seguenti definizioni: moltocomune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, >Esperienza post-marketing. Patologie cardiache. Raro: tachicardia; non nota: elettrocardiogramma QT prolungato, torsioni di punta. Patologie dell'occhio. Raro: disturbo dell'accomodazione, visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: secchezza del naso, ronzii auricolari. Patologie gastrointestinali. Comune: secchezza delle fauci; non comune: nausea; raro: stipsi, vomito.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: astenia, malessere, febbre, dolore o infiammazione al sito di iniezione, flebiti, ascessi al gluteo.Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita'; molto raro:shock anafilattico. Esami diagnostici. Raro: alterazione dei test di funzionalita' epatica. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: cefalea, sedazione; non comune: capogiro, insonnia, tremore; raro: convulsioni, discinesie, nervosismo, difficolta' a coordinare i movimenti. Disturbi psichiatrici. Non comune: agitazione, confusione; raro: disorientamento, allucinazioni. Patologie renali e urinarie. Raro: ritenzione urinaria. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: broncospasmo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: prurito, rash eritematoso, rash maculo-papulare, orticaria, dermatite; molto raro: edema angioneurotico, aumento della sudorazione, eruzione fissa da farmaci, pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie del sistema emolinfopoietico: eccezionalmente agranulocitosi ed altre gravi reazioni ematologiche (trombocitopenia, anemia emolitica). In rari casi, la somministrazione intramuscolare della soluzione iniettabile induce un moderato dolore di lunga durata. Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con la cetirizina, metabolita principale dell'idrossizina e potrebbero potenzialmente verificarsi con l'idrossizina: trombocitopenia, aggressione, depressione, tic, distonia, parestesia, crisi oculogira, diarrea, disuria, enuresi, astenia, edema, peso aumentato.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOStudi nell'animale hanno evidenziato effetti tossici sulla funzione riproduttiva. L'idrossizina attraversa la placenta, raggiungendo concentrazioni nel feto che sono superiori a quelle nella madre. Attualmentenon sono disponibili dati epidemiologici sull'esposizione di donne gravide all' idrossizina. Nei neonati di madri trattate con idrossizina a gravidanza inoltrata e/o durante il parto, sono stati osservati i seguenti eventi subito dopo il parto o nelle prime ore successive ad esso: ipotonia, disturbi del movimento, ivi inclusi disturbi extrapiramidali, movimenti clonici, depressione del sistema nervoso centrale, ipossia neonatale e ritenzione urinaria. Pertanto, l'idrossizina e' controindicata in gravidanza. La cetirizina, il principale metabolita dell'idrossizina, e' escreta nel latte umano. Sebbene non siano stati effettuati studi formali sull'escrezione dell'idrossizina nel latte umano, effetti avversi gravi sono stati riportati nei neonati/bambini allattati al seno di madri trattate con idrossizina. L'idrossizina e' pertantocontroindicata durante l'allattamento. L'allattamento deve essere interrotto, qualora la madre debba essere trattata con idrossizina.

Indicazioni

Compresse, sciroppo: trattamento a breve termine degli stati ansiosi;dermatiti allergiche accompagnate da prurito. Soluzione iniettabile: trattamento d'urgenza degli stati di agitazione, preparazione agli interventi chirurgici. Medicazione post-operatoria: nausee e vomiti postoperatori, trattamento coadiuvante delle allergie sistemiche (malattia da siero, anafilassi) e delle reazioni generali da trasfusioni o da medicamenti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Storia di ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, alla cetirizina, ad altri derivati piperazinici, all'aminofillina o all'etilendiamina; pazienti affetti da porfiria; pazientiin terapia con inibitori delle monoaminossidasi (IMAO); pazienti con preesistente intervallo QT prolungato; durante la gravidanza e l'allattamento. La soluzione iniettabile non deve essere somministrata per via endovenosa, intrarteriosa e sottocutanea.

Composizione ed Eccipienti

Sciroppo: saccarosio, sodio benzoato (E211), levomentolo, essenza di nocciola (contenente glicole propilenico, vanillina, etilvanillina, estratto di semi di Fieno greco, olio di Levistico), etanolo, acqua depurata. Compresse rivestite con film. Nucleo: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, silice colloidale anidra. Rivestimento: opadry Y-1-7000 [titanio diossido (E 171), ipromellosa (E 464), macrogol 400]. Soluzione iniettabile: sodio idrossido, acqua perpreparazioni iniettabili.

Avvertenze

L'idrossizina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con una predisposizione alle convulsioni. L'incidenza di convulsioni e' maggiore nei bambini, che sono piu' predisposti degli adulti a sviluppare reazioni avverse inerenti il sistema nervoso centrale. Per i suoi potenziali effetti anticolinergici l'idrossizina deve essere utilizzata con cautela in caso di glaucoma, nell'ipertrofia prostatica, nell'ostruzione del collo vescicale, nelle stenosi piloriche e duodenali o di altri tratti dell'apparato gastroenterico e urogenitale, nella ipomotilita' gastrointestinale, nella miastenia grave, nelle affezioni cardiovascolari, nell'ipertensione arteriosa, nell'ipertiroidismo e nei casi di demenza, evitandone l'impiego nei casi di maggiore gravita'. Particolare cautela e' necessaria per i pazienti che possiedono una accertata predisposizione all'aritmia cardiaca incluso lo squilibrio elettrolitico (ipopotassiemia, ipomagnesiemia), che hanno una malattia cardiacapreesistente o che assumono contemporaneamente farmaci che possono indurre aritmia cardiaca. In tali pazienti e' da prendere in considerazione l'utilizzo di trattamenti alternativi. La dose deve essere adattata nel caso in cui l'idrossizina venga utilizzata in concomitanza con altri farmaci depressivi del sistema nervoso centrale o con proprieta' anticolinergiche. E' da evitare l'uso concomitante di alcool e di idrossizina. La somministrazione concomitante di idrossizina e di anticoagulanti esige un'attenta sorveglianza, con l'aiuto di esami di laboratorio appropriati. La comparsa di disturbi epigastrici puo' essere evitata somministrando il prodotto dopo i pasti. Particolare cautela va posta nel determinare la dose nei bambini, negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale ed epatica. Nel paziente anziano, si consigliadi iniziare la terapia con meta' del dosaggio previsto per l'adulto acausa della lunga durata d'azione del farmaco. La dose deve essere ridotta nei pazienti con insufficienza epatica e nei pazienti con insufficienza renale da moderata a grave. Prima della somministrazione intramuscolare della soluzione iniettabile, deve essere effettuato un controllo accurato per verificare che l'ago non sia penetrato in un vaso sanguigno. La soluzione iniettabile non deve essere somministrata per via sottocutanea, endovenosa e intrarteriosa, a causa di reazioni avverse al sito di iniezione, quali necrosi tissutale locale o dolore residuo di lunga durata e di possibilita' di tromboflebiti e trombosi arteriosa. Il farmaco sciroppo contiene 0,75 g di saccarosio per ml; e piccole quantita' di etanolo. Le compresse contengono lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Studi nell'animale hanno evidenziato effetti tossici sulla funzione riproduttiva. L'idrossizina attraversa la placenta, raggiungendo concentrazioni nel feto che sono superiori a quelle nella madre. Attualmentenon sono disponibili dati epidemiologici sull'esposizione di donne gravide all' idrossizina. Nei neonati di madri trattate con idrossizina a gravidanza inoltrata e/o durante il parto, sono stati osservati i seguenti eventi subito dopo il parto o nelle prime ore successive ad esso: ipotonia, disturbi del movimento, ivi inclusi disturbi extrapiramidali, movimenti clonici, depressione del sistema nervoso centrale, ipossia neonatale e ritenzione urinaria. Pertanto, l'idrossizina e' controindicata in gravidanza. La cetirizina, il principale metabolita dell'idrossizina, e' escreta nel latte umano. Sebbene non siano stati effettuati studi formali sull'escrezione dell'idrossizina nel latte umano, effetti avversi gravi sono stati riportati nei neonati/bambini allattati al seno di madri trattate con idrossizina. L'idrossizina e' pertantocontroindicata durante l'allattamento. L'allattamento deve essere interrotto, qualora la madre debba essere trattata con idrossizina.

Interazioni con altri prodotti

L'idrossizina non deve essere somministrata assieme agli inibitori delle monoaminossidasi. L'azione potenziante dell'idrossizina deve essere considerata quando viene utilizzata in associazione con altre sostanze ad azione anticolinergica o con sostanze ad effetto depressivo sul sistema nervoso centrale e la dose deve essere adattata su base individuale. Anche l'alcool potenzia gli effetti dell'idrossizina, per cui la sua assunzione e' sconsigliata durante il trattamento. L'idrossizinaantagonizza gli effetti della betaistina e degli anticolinesterasici.Il trattamento deve essere sospeso almeno cinque giorni prima di testallergometrici o del test di provocazione bronchiale con metacolina, per evitare effetti sui risultati del test. L'associazione del medicinale con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza alfine di evitare inattesi effetti indesiderati da interazione. L'uso degli antistaminici puo' mascherare i primi segni di ototossicita' di certi antibiotici. L'idrossizina contrasta l'azione pressoria dell'adrenalina. Nei ratti, l'idrossizina antagonizza l'azione anticonvulsivante della fenitoina. E' stato dimostrato che la cimetidina, al dosaggio di 600 mg due volte al giorno, aumenta le concentrazioni sieriche della idrossizina del 36% e che riduce le massime concentrazioni del metabolita cetirizina del 20%. L'idrossizina inibisce il citocromo P450 2D6(Ki: 3,9 mcM; 1,7 mcg/ml) e a dosaggi elevati puo' causare interazioni farmacologiche con altri substrati del CYP2D6. L'idrossizina non inibisce le isoforme 1A1 e 1A6 dell'enzima UDP-glucuronil transferasi deimicrosomi epatici umani alla dose di 100 mcM. Inibisce le isoforme 2C9, 2C19 e 3A4 del citocromo P450 a concentrazioni molto superiori allemassime concentrazioni plasmatiche (CI 50: 103-140 mcM; 46-52 mcg/ml). Pertanto, e' improbabile che l'idrossizina comprometta il metabolismo dei farmaci che costituiscono substrati per tali enzimi. Il metabolita cetirizina a 100 mcM non inibisce il citocromo P450 (1A2, 2A6, 2C9,2C19, 2D6, 2E1, e 3A4) ne' le isoforme dell'UDP-glucuronil transferasi nel fegato umano. Dato che l'idrossizina viene metabolizzata dall'alcool deidrogenasi e dagli isoenzimi CYP3A4/5, ci si puo' aspettare un aumento delle concentrazioni ematiche di idrossizina quando essa vienesomministrata assieme ad altri farmaci noti quali potenti inibitori di questi enzimi. Tuttavia, quando viene inibita una sola via metabolica, l'altra puo' parzialmente compensare. La somministrazione concomitante dell'idrossizina con un medicinale potenzialmente aritmogeno potrebbe incrementare il rischio di prolungamento QT e di torsioni di punta.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Sciroppo e compresse rivestite con film: tenere il flacone e i blister nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Soluzione iniettabile: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Tenere le fiale nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.