ascriptin 20 compresse div300+80+70mg acido acarpia farmaceutici srl

Che cosa è ascriptin 20cpr div300+80+70mg?

Ascriptin compresse divisibili prodotto da acarpia farmaceutici srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ascriptin risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antitrombotici, antiaggreganti piastrinici.
Contiene i principi attivi: acido acetilsalicilico/magnesio idrossido/algeldrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa divisibile contiene: acido acetilsalicilico 300 mg; magnesio idrossido 80 mg; alluminio ossido idrato 91,50 mg; (corrispondente a 70 mg di alluminio idrossido).
Codice AIC: 023075029 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Adulti. Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori: dopo infarto miocardico; dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA); in pazienti con angina pectoris instabile; in pazienti con angina pectoris stabile cronica; prevenzione della riocclusione dei by-passaorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA); prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti conmalattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea; analgesico, antipiretico e antinfiammatorio nel reumatismo, nell'artrite reumatoide, nel mal di testa e di denti, nelle nevralgie, nei dolori muscolari, articolari e mestruali, nei sintomi influenzali e da raffreddore. Bambini e ragazzi di eta' inferiore ai 16anni: il medicinale e' indicato unicamente per artrite reumatoide, malattia reumatica, malattia di Kawasaki e come antiaggregante piastrinico.

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Posologia

Adulti. Come antiaggregante piastrinico: 1 compressa o mezza compressa al di' in un'unica somministrazione. Come analgesico, antipiretico, antireumatico: 1-2 compresse 2-4 volte al di', a giudizio del medico. Bambini e ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni: dosi opportunamente ridotte secondo l'eta'. L'assunzione delle compresse contenenti acido acetilsalicilico deve avvenire preferibilmente a stomaco pieno, particolarmente quando sia necessario somministrare il prodotto a dosi elevateo per lunghi periodi di tempo. Nel trattamento di pazienti anziani laposologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Effetti indesiderati

Patologie epatobiliari: aumento degli enzimi epatici, danno epatico principalmente epatocellulare. Per dosi elevate e in soggetti predisposti possono comparire. Patologie del sistema nervoso: disturbi oto-vestibolari (ronzii ecc.). Patologie gastrointestinali: disturbi gastrointestinali (dolori ecc.). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: fenomeni di ipersensibilita' (eruzioni cutanee ecc.). Patologie del sistema emolinfopoietico: fenomeni emorragici (epistassi, gengivorragia, ecc.). Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali: ritardo di parto.

Indicazioni

Adulti. Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori: dopo infarto miocardico; dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA); in pazienti con angina pectoris instabile; in pazienti con angina pectoris stabile cronica; prevenzione della riocclusione dei by-passaorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA); prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti conmalattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea; analgesico, antipiretico e antinfiammatorio nel reumatismo, nell'artrite reumatoide, nel mal di testa e di denti, nelle nevralgie, nei dolori muscolari, articolari e mestruali, nei sintomi influenzali e da raffreddore. Bambini e ragazzi di eta' inferiore ai 16anni: il medicinale e' indicato unicamente per artrite reumatoide, malattia reumatica, malattia di Kawasaki e come antiaggregante piastrinico.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Malattia ulcerosa gastro-duodenale, ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico e ai salicilati, diatesi emorragica. Pazienti con graveinsufficienza epatica. L'uso di questo medicinale e' controindicato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni ad eccezione di quanto riportato nelle indicazioni. Dose > 100 mg/die durante il terzotrimestre di gravidanza. Questo medicinale non va utilizzato in corsodi affezioni virali, come ad esempio varicella o influenza, a causa del rischio di sindrome di Reye.

Composizione ed Eccipienti

Amido di mais; lattosio; talco; magnesio stearato.

Avvertenze

L'assunzione deve avvenire a stomaco pieno. I sali di Mg e di Al riducono l'assorbimento enterico delle tetracicline: si raccomanda di evitarne l'assunzione in corso di terapie tetracicliniche per via orale. Utilizzare con prudenza in casi di asma, gotta e nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata. L'uso e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. Questa specialita' medicinale non deve essere utilizzata nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni. I soggetti di eta' superiore ai 70 anni di eta', soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza e Allattamento

L'impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica poiche' l'acido acetilsalicilico puo' provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesie in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l'uso di acido acetilsalicilico. Basse dosi (finoa 100 mg/die) Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. Dosi di 100-500 mg/die Ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazionidi seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. Dosi di 500 mg/die ed oltre L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente lagravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madree il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die e' controindicato duranteil terzo trimestre di gravidanza

Interazioni con altri prodotti

Si ricorda che la somministrazione di alcalinizzanti sistemici (ad es. bicarbonati) accelera l'escrezione dei salicilici riducendone l'efficacia terapeutica; la somministrazione contemporanea di probenecid o di acetazolamide ne riduce invece l'escrezione, facilitandone l'accumulo nel sangue; la posologia degli anticoagulanti puo' richiedere un riadattamento per effetto dell'associazione salicilica. I sali di Mg e diAl riducono l'assorbimento enterico delle tetracicline. Il farmaco puo' inoltre interagire con: anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree, ipoglicemizzanti. L'impiego preoperatorio puo' ostacolare l'emostasi intraoperatoria. Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.