anzatax*inf 150mg 25ml 6mg/ml paclitaxel pfizer italia srl

Che cosa è anzatax inf 150mg 25ml 6mg/ml?

Anzatax soluzione per infusione conc prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Anzatax risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antineoplastico, alcaloide derivato da piante ed altri prodotti naturali, taxani.
Contiene i principi attivi: paclitaxel
Codice AIC: 036303030 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Carcinoma ovarico: nella chemioterapia di prima linea e'indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma dell'ovaio in stadio avanzatoo con carcinoma residuo (>1 cm) dopo laparatomia iniziale, in combinazione con cisplatino. Nella chemioterapia di seconda linea e' indicatoper il trattamento del carcinoma metastatizzato dell'ovaio quando la terapia standard, contenente derivati del platino, non sia risultata efficace. Carcinoma della mammella: nella terapia adiuvante, e' indicato nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella con linfonodi positivi dopo terapia con antraciclina e ciclofosfamide (AC). Il trattamento adiuvante deve essere considerato come una alternativa alla continuazione della terapia con AC. E' indicato per il trattamento iniziale del carcinoma localmente avanzato o metastatico della mammella in combinazione sia con una antraciclina nelle pazienti per cui e' adatta la terapia con l'antraciclina sia con trastuzumab nelle pazienti con iperespressione di HER-2 di livello 3 + all'esame immunoistochimico,e per le quali non sia possibile il trattamento con un'antraciclina. In monoterapia, e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatizzato della mammella quando la terapia standard, contenente derivati antraciclinici, non sia ritenuta possibile o non sia risultata efficace. Carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato: in combinazione con cisplatino, e' indicato per il trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico radicale e/o a terapia radiante. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: e' indicato per il trattamento di pazienti con sarcoma di Kaposi (KS) correlato all'AIDS avanzato che hanno fallito una terapia precedente con antraciclina liposomiale.

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Posologia

Prima della somministrazione, tutti i pazienti devono essere premedicati con corticosteroidi, antistaminici ed H2 antagonisti. Deve essere somministrato mediante un filtro in linea con membrana a micropori aventi diametro <=0,22 mcm. Chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico: sebbene siano in corso di sperimentazione altri regimi posologici, si raccomanda un regime di associazione costituito da Anzatax e cisplatino. In base alla durata dell'infusione sono raccomandate 2 dosi di Anzatax: alla dose di 175 mg/m2, somministrato endovena nell'arco di 3 ore, seguito da cisplatino alla dose di 75 mg/m2, ogni 3 settimaneo Anzatax 135 mg/m2, somministrato in infusione di 24 ore, seguito dacisplatino alla dose di 75 mg/m2, con un intervallo di 3 settimane tra una somministrazione di tale associazione e la successiva. Chemioterapia di seconda linea del carcinoma ovarico: la dose raccomandata e' di 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra una somministrazione e la successiva. Chemioterapia adiuvante nel carcinoma della mammella: la dose raccomandata e' 175 mg/m2,somministrata nell'arco di 3 ore, ogni 3 settimane per quattro cicli,dopo terapia AC. Chemioterapia di prima linea del carcinoma della mammella: quando usato in combinazione con doxorubicina (50 mg/m2), deve essere somministrato 24 ore dopo la doxorubicina. La dose raccomandatae' di 220 mg/m2 somministrata endovena nell'arco di tre ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. Quando usato in combinazione contrastuzumab, la dose raccomandata e' 175 mg/m2, somministrata endovena nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. L'infusione puo' essere iniziata il giorno successivo alla prima dose ditrastuzumab o immediatamente dopo le successive, nel caso sia stata ben tollerata la precedente dose di trastuzumab. Chemioterapia di seconda linea del carcinoma della mammella: la dose raccomandata e' 175mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. Trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato: la dose raccomandata e' di 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, seguita dalla somministrazione di cisplatino alla dose di 80 mg/m2, con un intervallo di 3 settimane tra un ciclo terapeutico ed il successivo. Trattamento del Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: la dose raccomandata e' 100 mg/m2, somministrato per infusione endovenosa di 3 ore ogni 2 settimane. Successive dosi devono essere somministrate tenendo in considerazione la tollerabilita' individuale al farmaco. E' opportuno non somministrare nuovamente il prodottO fin quando la conta dei neutrofili non raggiunga o superi il valore di1.500/mm3 (>= 1.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi) e quella piastrinica il valore di 100.000/mm3 (>= 75.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi). In caso di grave neutropenia (neutrofili inferiori a 500/mm3 per 7 o piu' giorni) o di grave neuropatia periferica, la dose, nei successivi cicli di terapia, deve essere ridotta del 20% (25% per pazienti con sarcoma di Kaposi). Pazienti con disfunzione epatica:non sono disponibili dati adeguati per raccomandare aggiustamenti posologici in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata. Pazienti con disfunzione epatica grave non devono essere trattati con paclittaxel.

Effetti indesiderati

Frequenza e gravita' degli eventi avversi sono simili nei pz che ricevono paclitaxel per il tratt. del carcinoma ovarico, della mammella o del polmone non a piccole cellule. Nessuna delle tossicita' osservate e'stata chiaramente influenz.dall'eta'. Piu'frequente e significativo effetto indesid. e'stato la mielodepressione. Neutropenia grave (neutrofiliarrossamenti ed eruzioni cut.), tali da non richiedere specif.intervento o interruz., si sono manifestate nel 34% dei casi. Reaz.nel sito di infus. possono portare ad edema localizzato,dolore,eritema ed indurimento; la fuoriuscita dal vaso puo'causarecellulite; riportate formaz.di escara e/o esfoliazione cutanea, a volte correlate alla stessa fuoriuscita. Inoltre, si puo' verificare una depigmentazione cutanea; raramente riportata la ricomparsa di reaz.cut.nel sito di un prec.stravaso, a seguito di somministraz. in un sito differente. Non e'noto un tratt.specif.per le reazioni dovute a stravaso. Pz con carc.della mammella che hanno ricevuto paclitaxel nella terap.adiuvante dopo tratt.AC, hanno manifestato >tossicita' neurosensoriale, reaz.di ipersensibilita',artralgia/mialgia,anemia,infezione,febbre,nausea/vomito e diarrea, rispetto alle pz trattate solo con AC. TRATTAMENTO IN COMBINAZIONE: somministr.in schema di infus.in 3h per il tratt. di prima linea del carc.ovarico, neurotossicita',artralgia/mialgiae ipersensibilita'sono state riscontrate piu'frequent.e con caratt.di>gravita' nelle pz trattate con paclitaxel seguito da cisplatino rispetto a quelle trattate con ciclofosfamide seguita da cisplatino. La mielodepressione e'apparsa meno frequente e grave con paclitaxel infus.in 3h seguito da cisplatino rispetto al tratt.con ciclofosfamide seguita da cisplatino. Quando paclitaxel (220mg/m2) e'stato somministr.in infus.di 3 h, 24h dopo la doxorubicina (50mg/m2) nella chemioterap.di prima linea del carc.metastatico della mammella, sono stati riportati con >frequenza e gravita': neutropenia,anemia,neuropatia perif.,artralgia/mialgia,astenia,febbre e diarrea, rispetto a terapia standard FAC Durante il tratt.con paclitaxel (220mg/m2)/doxorubicina (50 mg/m2), nausea e vomito sono stati riportati con 50% in tratt. con inibitori delle proteasi) con normale funzione epatica al basale, si e' registrato nel 28%, 43% e 44% un aumento rispettivamente della bilirubina, fosfatasi alcalina e AST (SGOT).Per ciascuno di questi parametri, gli incrementi sono stati gravi nell' 1% dei casi.

Indicazioni

Carcinoma ovarico: nella chemioterapia di prima linea e'indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma dell'ovaio in stadio avanzatoo con carcinoma residuo (>1 cm) dopo laparatomia iniziale, in combinazione con cisplatino. Nella chemioterapia di seconda linea e' indicatoper il trattamento del carcinoma metastatizzato dell'ovaio quando la terapia standard, contenente derivati del platino, non sia risultata efficace. Carcinoma della mammella: nella terapia adiuvante, e' indicato nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella con linfonodi positivi dopo terapia con antraciclina e ciclofosfamide (AC). Il trattamento adiuvante deve essere considerato come una alternativa alla continuazione della terapia con AC. E' indicato per il trattamento iniziale del carcinoma localmente avanzato o metastatico della mammella in combinazione sia con una antraciclina nelle pazienti per cui e' adatta la terapia con l'antraciclina sia con trastuzumab nelle pazienti con iperespressione di HER-2 di livello 3 + all'esame immunoistochimico,e per le quali non sia possibile il trattamento con un'antraciclina. In monoterapia, e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatizzato della mammella quando la terapia standard, contenente derivati antraciclinici, non sia ritenuta possibile o non sia risultata efficace. Carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato: in combinazione con cisplatino, e' indicato per il trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico radicale e/o a terapia radiante. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: e' indicato per il trattamento di pazienti con sarcoma di Kaposi (KS) correlato all'AIDS avanzato che hanno fallito una terapia precedente con antraciclina liposomiale.

Controindicazioni ed effetti secondari

E' controindicato in pazienti con grave ipersensibilita' al paclitaxel o ad uno qualsiasi degli eccipienti, in particolare all'olio di ricino poliossietilato. Non deve essere usato in pazienti con una conta iniziale di neutrofili < 1.500/mm3 (< 1.000/mm3 per pazienti con sarcomadi Kaposi). Nel sarcoma di Kaposi, e' anche controindicato nei pazienti con infezioni concomitanti, gravi ed incontrollate. Ha dimostrato di essere embriotossico e fetotossico nei conigli, e di ridurre la fertilita' nei ratti. Non ci sono informazioni sull'uso del prodotto in donnne gravide. Similarmente ad altri agenti citotossici, puo' causare danni al feto, ed e' pertanto controindicato in gravidanza. E' opportuno raccomandare alle pazienti di non intraprendere una gravidanza durante la terapia. Non e' noto se sia escreto nel latte materno. E' controindicato durante l'allattamento. Si consiglia di interrompere l'allattamento durante la terapia.

Interazioni con altri prodotti

La clearance di paclitaxel non e' influenzata dal pretrattamento con cimetidina. Si raccomanda la somministrazione prima del cisplatino nella chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico, poiche', in talcaso il profilo di tollerabilita' del prodotto e' sovrapponibile a quello tipico dell'uso in monoterapia. Quando e' stato somministrato dopocisplatino, e' stata osservata, nei pazienti trattati, una mielodepressione piu' spiccata della norma ed una diminuzione di circa il 20% della clearance di paclitaxel. Pazienti trattate con Anzatax e cisplatino possono essere a maggiore rischio di danno renale rispetto a quelle trattate con cisplatino in monoterap. nei carcinomi ginecologici. Poiche' l'eliminazione della doxorubicina e dei suoi metabolici attivi puo'essere ridotta quando paclitaxel e doxorubicina sono somministrati intempi ravvicinati, Anzatax nel trattamento iniziale del carcinoma metastatico della mammella deve essere somministrato 24 ore dopo la doxorubicina. Il metabolismo del prodotto e' catalizzato, in parte, dagli isoenzimi CYP2C8 e CYP3A4 del citocromo P450. Studi clinici hanno dimostrato che il metabolismo del paclitaxel mediato dal CYP2C8 in 6alfa-idrossipaclitaxel e' la principale via metabolica nell'uomo. La contemporanea somministrazione di ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, non ne inibisce l'eliminazione nei pazienti; quindi i due prodotti oossono essere somministrati insieme senza necessita' di aggiustamentidel dosaggio. Ulteriori dati sulle potenziali interazioni farmacologiche tra paclitaxel ed altri substrati/inibitori del CYP3A4 sono limitati. Pertanto, si deve usare cautela nel somministrare paclitaxel in terapia concomitante con medicinali in grado di inibire (es.eritromicina, fluoxetina, gemfibrozil) o indurre (es. rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, efavirenz, nevirapina) sia il CYP2C8 che il CYP3A4. Studi in pazienti affetti da sarcoma di Kaposi, che assumevanonumerose terapie concomitanti, suggeriscono che la clearence sistemica era significativamente ridotta in presenza di nelfinavir e ritonavir, ma non con indinavir. Non ci sono informazioni sufficienti sulle interazioni con altri inibitori della proteasi. Conseguentemente, deve essere somministrato con cautela in pazienti che ricevono inibitori delle proteasi come terapia concomitante.

Forme Farmacologiche


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