anatensol*25cpr riv 1mg flufenazina bristol-myers squibb srl

Che cosa è anatensol 25cpr riv 1mg?

Anatensol compresse rivestite prodotto da bristol-myers squibb srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Anatensol risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di psicolettico, antipsicotico.
Contiene i principi attivi: flufenazina dicloridrato
Codice AIC: 018281028 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

A bassi dosaggi (1-2 mg die) puo' essere utilizzato nel trattamento abreve termine (fino a tre mesi) degli stati di agitazione.

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Posologia

Adulti: da 1 a 2 mg per periodi fino a tre mesi come terapia di seconda o terza linea in pazienti per i quali farmaci di prima istanza non si sono dimostrati efficaci o sono controindicati. Anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico, che dovra' valutare un'eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.

Effetti indesiderati

Reazioni extrapiramidali, prevalentemente di tipo discinetico, per lopiu' reversibili o controllabili con farmaci specifici antiparkinsoniani e con Gli effetti indesiderati che possono osservarsi dopo somministrazione di fenotiazinici sono i seguenti: Sistema Nervoso Centrale: reazioni extrapiramidali, prevalentemente di tipo discinetico, per lo piu' reversibili o controllabili con farmaci specifici antiparkinsoniani e con riduzioni del dosaggio: pseudoparkinsonismo, distonia, discinesia, acatisia, crisi oculogire, opistotono e iperreflessia. L'incidenza di questi eventi dipende principalmente dalla sensibilita' individuale, ma i dosaggi e l'eta' del paziente sono anche determinanti. La presenza di questi sintomi puo' essere allarmante e il paziente deve essere rassicurato. Discinesia Tardiva: caratterizzata da movimenti involontari coreo-atetosici che possono coinvolgere la lingua, la faccia, la bocca, le labbra o le mascelle (per esempio la protrusione della lingua, guance gonfie, increspatura della bocca, movimenti masticatori), il tronco e le estremita'. La sindrome, largamente variabile per severita' o livello d'inabilita' prodotto, puo' divenire clinicamente manifesta sia durante il trattamento, in occasione della riduzione del dosaggio, sia per effetto della sospensione del farmaco. Il riconoscimentoprecoce della sindrome e' importante. Per aumentare le probabilita' di svelare la sindrome precocemente, il dosaggio del neurolettico, se possibile, deve essere periodicamente ridotto osservando il paziente per la comparsa di segni e sintomi. La manovra e' critica data la possibilita' che il neurolettico mascheri i segni della sindrome. Altri effetti sul SNC: e' stata riportata l'evenienza della sindrome Neurolettica Maligna, eventualmente associata con leucocitosi, febbre, livelli elevati di CPK, disfunzione epatica e insufficienza renale acuta. Possono manifestarsi sonnolenza o letargia. Inoltre le fenotiazine sono noteper causare agitazione, eccitamento, o sogni bizzarri in alcuni pazienti. Infine, si puo' manifestare un'alterazione del tracciato elettroencefalografico e delle proteine nel fluido cerebrospinale e, raramente, edema cerebrale. Apparato cutaneo e Reazioni allergiche: eritema, prurito, orticaria, seborrea, eczema, fenomeni di fotosensibilizzazione,dermatite esfoliativa. Tenere a mente la possibilita' di reazioni anafilattiche. Rare le crisi asmatiche, l'edema laringeo e l'edema angioneurotico. Possibile lo shock anafilattico. Sistema nervoso autonomo: ipertensione e fluttuazioni nella pressione arteriosa. L'ipotensione raramente costituisce un problema con l'uso della flufenazina, tuttavia ne va tenuta presente l'eventualita' nei soggetti predisposti (pazienti affetti da feocromocitoma, insufficienza cerebrovascolare o renale ogravi insufficienze della riserva cardiaca come l'insufficienza mitrale). In caso di ipotensione severa devono immediatamente essere intraprese azioni di supporto che includono l'uso di farmaci vasopressori. La noradrenalina e' il farmaco di scelta in questi casi; non usare adrenalina in quanto il suo effetto viene invertito, provocando un ulteriore abbassamento della pressione. Altri effetti includono nausea, inappetenza, salivazione, poliuria, sudorazione, secchezza delle fauci, cefalea e costipazione. Il loro controllo si ottiene con la riduzione o l'interruzione temporanea del trattamento. In alcuni pazienti, i derivati fenotiazinici hanno causato visione offuscata, glaucoma, paralisi della vescica, incuneamento fecale, ileo paralitico, tachicardia, congestione nasale. Effetti metabolici ed endocrini: in terapia con fenotiazine si sono manifestati eventi come modificazioni del peso corporeo, edema periferico, sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico, iposodiemia, ginecomastia, lattazione anormale, irregolarita' mestruali, falsa positivita' delle prove di gravidanza, disfunzioni erettili nell'uomo e alterazioni della libido nella donna. Effetti ematologici: e' raccomandato un esame quantitativo delle cellule ematicheper le possibilita' di discrasie che includono leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia e porpora non trombocitopenica, eosinofilia, e pancitopenia. Inoltre, in caso di dolorabilita' delle fauci, delle gengive o della gola, o in caso di sintomi di infezione delle alte vie respiratorie con una conferma di depressione midollare (conta leucocitaria) la terapia va sospesa e va istituito un trattamento adeguato. Alterazioni epatiche: con l'uso della flufenazina e' stato riportato itterocolestatico, particolarmente durante il primo mese di terapia. In questo caso il trattamento deve essere sospeso. Si sono manifestate anchealterazioni nei test di funzionalita' epatica ed epatiti. Sono stati osservati con il farmaco o altri farmaci della stessa classe casi raridi prolungamento del QT, aritmie ventricolari come torsione di punta,tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa Altre manifestazioni occasionalmente segnalate con l'uso di derivati fenotiazinici: sono state riportate improvvise, inattese morti in pazienti psicotici ospedalizzati in trattamento con fenotiazine. Condizioni predisponenti a questo evento sono danni cerebrali o convulsioni pregresse. In questi pazienti vanno evitate alte dosi. Inoltre, febbre, vomito, sindrome lupus eritematoso simile, alterazione dei tracciati ECG, pigmentazione cutanea, opacita' corneale e lenticolare.

Indicazioni

A bassi dosaggi (1-2 mg die) puo' essere utilizzato nel trattamento abreve termine (fino a tre mesi) degli stati di agitazione.

Controindicazioni ed effetti secondari

E' controindicato nei pazienti con ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Particolare attenzione va esercitata nei pazienti con pregressa ipersensibilita' ad altre fenotiazine, a causa di una potenziale sensibilita' crociata. E' inoltre controindicato nei casi accertati o presunti di danno cerebrale subcorticale,in associazione con farmaci che deprimono il SNC (alcol, barbiturici,narcotici, ipnotici, ecc.), negli stati comatosi e nelle forme gravi di depressione, in presenza di turbe dell'emopoiesi, di emopatie, di epatopatie. L'uso e' controindicato in pediatria.

Avvertenze

Deve essere usato sotto il personale controllo del medico. La flufenazina dicloridrato non ha mostrato efficacia nel trattamento delle complicazioni comportamentali nei pazienti con ritardo mentale. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderati da interazione. Discinesia Tardiva (DT): puo' svilupparsi in corso di terapia con neurolettici (antipsicotici), compresa la flufenazina. Questa sindrome colpisce prevalentemente le donne anziane, ma risulta impossibile prevedere, in base alla sola prevalenza, quali pazienti possano presentarne i sintomi. Sia il rischio di sviluppare la sindrome che la suscettibilita' a divenire irreversibile si ritiene aumentino all'aumentare della durata della terapia, cosi' come della dose totale di farmaco somministrato. La sindrome, anche se meno comunemente, puo' svilupparsi in seguito a trattamenti di breve durata a bassi dosaggi. Non ci sono trattamenti conosciuti per i casi stabilizzati di DT, sebbene essa possa regredire, parzialmente o totalmente, alla sospensione del neurolettico. Questo puo' anche mascherare la presenza della sindrome sopprimendone, anche parzialmente, segni e sintomi. Non e' conosciuto l'effetto a lungo termine di questa soppressione della sintomatologia. Date queste considerazioni, i neurolettici devono essere prescritti in modo da minimizzare l'insorgenza della DT. Il trattamento cronico con neurolettici deve essere riservato a quei pazienti con una malattia cronica che: si sappia rispondere al trattamento con neurolettici; e per i quali un trattamento alternativo, egualmente efficace ma potenzialmente meno dannoso, non sia conosciuto o appropriato. Nei pazienti che richiedano un trattamento cronico deve essere impiegata la dose piu' bassa possibile per il minor tempo possibile per produrre una risposta clinica soddisfacente. La necessita' di continuare il trattamento deve essere valutata periodicamente. In caso di comparsa di segni e sintomi di DT, la terapia deve essere interrotta. Sindrome Neurolettica Maligna (SNM): in corso di trattamento con farmaci antipsicotici e' stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato sindrome Neurolettica Maligna. Manifestazioni cliniche di tale sindrome sono:iperpiressia, rigidita' muscolare, disturbi vegetativi (irregolarita'del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmie), stato mentale alterato. Il trattamento della SNM consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione dei farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell'istituire una terapia sintomatica intensiva, associata a controllo medico (particolare cura deve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la disidratazione); va inoltre trattata ogni condizione clinica grave per la quale sia disponibile una terapia appropriata. Non c'e' accordo sullo specifico trattamento farmacologico di una SNM non complicata. Qualora, dopo attenta valutazione, venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici, il paziente deve essere attentamente controllato, a causa della possibile ricomparsa della sindrome. A causa di una possibile sensibilita' crociata, la flufenazina va usata con cautelanei pazienti che abbiano presentato ittero colestatico, dermatosi o altre reazioni allergiche ai derivati fenotiazinici. La sensibilita' all'alcol, agli insetticidi fosforici e al calore eccessivo risulta accentuata durante la terapia con flufenazina. La terapia con flufenazinapuo' potenziare, con un meccanismo di tipo additivo, gli effetti di un eventuale trattamento concomitante con anticolinergici. Durante le terapie prolungate si possono manifestare danni epatici o renali, retinopatia pigmentaria, depositi nel cristallino e nella cornea e lo sviluppo di discinesia irreversibile. La flufenazina va usata con cautela nei pazienti con storia di disordini convulsivi (attacchi di grande male sono documentati in pazienti in trattamento con flufenazina). I pazienti psicotici trattati con alte dosi di flufenazina e che devono essere sottoposti ad interventi operatori abbisognano di dosaggi inferioridi anestetici e di farmaci depressori del sistema nervoso centrale. Particolare attenzione va posta nei pazienti affetti da feocromocitoma oppure da insufficienza mitralica o altre condizioni patologiche cardiovascolari per gli eventuali effetti ipotensivi che si possono verificare, controllabili peraltro con noradrenalina (non con adrenalina, la cui azione puo' essere antagonizzata dalle fenotiazine). Un notevole rialzo della temperatura corporea puo' essere l'espressione di una reazione idiosincrasica e pertanto il trattamento deve essere interrotto. Le fenotiazine possono aumentare lo stato di rigidita' muscolare in individui predisposti o gia' affetti da malattia di Parkinson o da formeParkinson-simili, o da altri disturbi motori. Se il paziente e' in trattamento con un anticonvulsivante, puo' essere richiesta una dose maggiore di questo farmaco in concomitanza con la somministrazione del prodotto. In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici e' stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio dieventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke. I farmaci neurolettici determinano un aumento dei livelli di prolattina, aumento che persiste durante la somministrazione cronica. In roditori in trattamento cronico con neurolettici e' stato documentato un aumento delle neoplasie mammarie. Tuttavia, ne' gli studi clinici ne' quelli epidemiologici condotti finora hanno dimostrato una associazione tra questi farmaci e la tumorigenesi mammaria. Come per ogni fenotiazina, il medico deve avvisare il paziente della possibilita' di sviluppare una "polmonite silente" a seguito di un trattamento prolungato. Brusca interruzionedel trattamento: in generale le fenotiazine non producono dipendenza psichica. Ciononostante, sono stati riportati nausea, vomito, gastrite, vertigine e tremore a seguito di una brusca interruzione di una terapia ad alte dosi. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. Usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o conuna storia famigliare di prolungamento QT. Uso negli anziani: gli antipsicotici devono essere usati con cautela nei pazienti anziani (>60 anni) dato che hanno un potenziale maggiore di incorrere in eventi avversi. La risposta individuale guidera' gli aggiustamenti del dosaggio che devono essere effettuati gradatamente. Uso pediatrico: la sicurezzae l'efficacia nei pazienti pediatrici non sono state determinate.

Gravidanza e Allattamento

Nella donna in stato di gravidanza il farmaco va somministrato nei casi di effettiva necessita', sotto il diretto controllo del medico, nonessendone stata stabilita la sicurezza in questa condizione. Non e' noto se la flufenazina sia presente nel latte materno, tuttavia altre fenotiazine hanno mostrato di esservi escrete. Occorre, pertanto, cautela nel valutare l'opportunita' di somministrare il medicinale durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Farmaci ad azione depressiva sul SNC, alcol, analgesici: la risposta del paziente all'alcol e alle altre sostanze ad azione depressiva sul SNC come ipnotici, sedativi o forti analgesici puo' essere esagerata in concomitanza con il farmaco. L'uso in associazione con analgesici narcotici puo' causare ipotensione e depressione del SNC o respiratoria.Antidepressivi triciclici: le fenotiazine alterano il metabolismo degli antidepressivi triciclici. Le concentrazioni sieriche di entrambi aumentano. Gli effetti sedativi o muscarinici possono essere potenziatio prolungati. I triciclici possono aumentare il rischio potenziale diaritmia. Litio: raramente e' stata riportata neurotossicita' durante l'uso combinato di litio e flufenazina. ACE-Inibitori e diuretici tiazidici: attraverso un meccanismo additivo o di sinergia possono indurreipotensione. Antipertensivi: gli effetti antipertensivi di guanetidina, clonidina e probabilmente di altri bloccanti adrenergici possono essere bloccati. A sua volta la clonidina puo' diminuire l'attivita' antipsicotica delle fenotiazine. Beta-bloccanti: i livelli ematici di entrambi i farmaci possono aumentare, per cui si raccomandano dosaggi ridotti di entrambi. Metrizamide: le fenotiazine possono esporre il paziente a convulsioni indotte da questa sostanza. Si raccomanda di interrompere la somministrazione di flufenazina nelle 48 ore precedenti e nelle 24 ore successive alla mielografia. Adrenalina e altri simpaticomimetici: le fenotiazine possono antagonizzare l'azione dell'adrenalina edi altri simpaticomimetici e causare ipotensione severa. Levodopa: lefenotiazine possono contrastare gli effetti anti-parkinsoniani della levodopa. Anticolinergici/antimuscarinici: il blocco colinergico puo' essere esagerato in concomitanza con la somministrazione del prodotto,specialmente negli anziani. Gli effetti antimuscarinici possono essere potenziati o prolungati. In questi casi si raccomanda un'attenta valutazione e un aggiustamento del dosaggio. Anticonvulsivanti: la loro azione puo' essere alterata dal farmaco. Anticoagulanti: la loro azionepuo' essere alterata dal prodotto. Antidiabetici: raramente le fenotiazine sono state associate a perdita del controllo glucidico nei pazienti con diabete. Cimetidina: la cimetidina puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche delle fenotiazine. Antiacidi/antidiarroici: la loro somministrazione puo' interferire con l'assorbimento delle fenotiazine. La somministrazione degli antiacidi deve avvenire almeno un'ora prima o 2-3 ore dopo la dose di flufenazina. Anfetamina e agenti anoressizzanti: possono produrre effetti farmacologici antagonisti a quelli dellaflufenazina. Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanzacon farmaci che prolungano il QT il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti. In caso di somministrazione di farmaci vasoattivi, non usare adrenalina, ma sempre noradrenalina.

Forme Farmacologiche


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