amisulpride san 30 compresse 200mg sandoz spa

Che cosa è amisulpride san 30cpr 200mg?

Amisulpride san compresse divisibili prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Amisulpride san risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antipsicotici.
Contiene i principi attivi: amisulpride
Composizione Qualitativa e Quantitativa: amisulpride.
Codice AIC: 039929195 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

L'amisulpride e' indicato per il trattamento dei disturbi schizofrenici acuti e cronici con: sintomi positivi, come delirio, allucinazioni,disturbi del pensiero, ostilita', diffidenza; sintomi negativi (sindrome da deficit), quali appiattimento della sfera affettiva, isolamentoemotivo e sociale. Questi includono i pazienti con sintomi negativi predominanti.

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Posologia

Per gli episodi psicotici acuti, si raccomandano dosi orali comprese tra 400 mg/die e 800 mg/die. In singoli casi, la dose giornaliera puo'essere aumentata fino a 1200 mg. Dosi superiori a 1200 mg/die non sono state adeguatamente valutate per quanto riguarda la sicurezza e non devono pertanto essere utilizzate. Quando si inizia il trattamento conl'amisulpride non e' richiesta alcuna titolazione specifica. Le dosi devono essere aggiustate in base alla risposta individuale. Per i pazienti con sintomi misti positivi e negativi, le dosi devono essere aggiustate allo scopo di ottenere il controllo ottimale dei sintomi positivi, per esempio tra i 400 e gli 800 mg/die. Il trattamento di mantenimento deve essere stabilito su base individuale con la dose minima efficace. Per i pazienti caratterizzati da sintomi negativi predominanti si raccomandano dosi orali comprese tra 50 mg/die e 300 mg/die. Le dosidevono essere aggiustate su base individuale. L'amisulpride puo' essere somministrato una volta al giorno a dosi orali fino a 300 mg; dosi piu' elevate devono essere somministrate in due dosi separate. Devono essere usate la dose minima efficace e le compresse al dosaggio adeguato. Pazienti anziani oltre i 65 anni: il trattamento non e' raccomandato, poiche' non esiste un'adeguata esperienza clinica. Se il trattamento con l'amisulpride e' assolutamente necessario si raccomanda particolare cautela, a causa di un possibile rischio di ipotensione o di sedazione. Bambini e adolescenti: l'efficacia e la sicurezza di amisulpride in bambini e adolescenti sotto i 18 anni non sono state stabilite. Ci sono solo pochi dati disponibili sull'uso di amisulpride negli adolescenti affetti da schizofrenia. Pertanto, l'amisulpride non deve essere utilizzato negli adolescenti di eta' compresa tra i 15 e i 18 anni fino a quando ulteriori dati saranno disponibili. Se assolutamente necessario il trattamento degli adolescenti deve essere iniziato e continuato da medici esperti nel trattamento delle schizofrenia in questo gruppo d'eta'. L'uso dell'amisulpride e' controindicato nei bambini e negli adolescenti sotto i 15 anni di eta'. Compromissione renale: l'amisulpride viene eliminata per via renale. In caso di insufficienza renalela dose deve essere ridotta alla meta' nei pazienti con clearance della creatinina (CR CL ) = 30-60 ml/min e a un terzo nei pazienti con CRCL = 10-30 ml/min. Poiche' non vi e' alcuna esperienza nei pazienti con compromissione renale grave (CR CL CONSERVAZIONEQuesto medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.AVVERTENZECome con altri antipsicotici, potrebbe insorgere sindrome neurolettica maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare, instabilita' autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di CPK.In caso di ipertermia, in particolare con dosi giornaliere elevate, tutti i prodotti medicinali antipsicotici, incluso amisulpride, devono essere interrotti. Nei pazienti trattati con alcuni agenti antipsicotici atipici, incluso amisulpride, e' stata riportata iperglicemia; i pazienti con una diagnosi stabilita di diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete che hanno iniziato il trattamento con amisulpride devono pertanto essere sottoposti a un adeguato controllo glicemico. L'amisulpride viene eliminato per via renale. In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta, oppure si puo' considerare la possibilita' di ricorrere al trattamento intermittente. L'amisulpride puo' abbassare la soglia convulsiva. Pertanto in corso di terapia con l'amisulpride i pazienti con anamnesi di epilessia devono essere attentamente monitorati. Nei pazienti anziani (oltre i 65 anni) l'amisulpride, come altri antipsicotici, deve essere usato con particolare cautela, a causa di un possibile rischio di ipotensione o di sedazione. Comecon altri agenti antidopaminergici, si deve prestare cautela anche nel prescrivere l'amisulpride a pazienti con morbo di Parkinson, poiche'il medicinale potrebbe causare un peggioramento della malattia. L'amisulpride deve essere utilizzato solo se il trattamento antipsicotico non puo' essere evitato. Sintomi acuti di astinenza, inclusi nausea, vomito e insonnia sono stati molto raramente descritti dopo la brusca interruzione di dosi elevate di antipsicotici. Potrebbe altresi' verificarsi una recidiva dei sintomi psicotici ed e' stata riportata anche lacomparsa di disturbi involontari del movimento (come acatisia, distonia e discinesia). Si consiglia pertanto una sospensione graduale. Prolungamento dell'intervallo QT: l'amisulpride induce un prolungamento dose-dipendente dell'intervallo QT. Questo effetto e' noto per potenziare il rischio di gravi aritmie ventricolari, come le torsioni di punta.Prima di ogni somministrazione e, se possibile, in base allo stato clinico del paziente, si raccomanda di escludere i seguenti fattori che potrebbero favorire l'insorgenza di questo disturbo del ritmo: bradicardia inferiore a 55 bpm; malattia cardiaca o anamnesi familiare di morte improvvisa o di prolungamento dell'intervallo QT; squilibrio elettrolitico, in particolare ipokaliemia; prolungamento congenito dell'intervallo QT; trattamento in corso con un medicinale in grado di produrrebradicardia pronunciata (500 ms. Si raccomanda il monitoraggio periodico degli elettroliti, soprattutto se il paziente e' in trattamento con diuretici o nel corso di una malattia intercorrente. L'uso concomitante di altri antipsicotici deve essere evitato. Ictus: nel corso di studi clinici randomizzati versus placebo effettuati su una popolazione di pazienti anziani con demenza trattati con alcuni farmaci antipsicotici atipici, e' stato osservato un aumento di 3 volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumentodel rischio con altri farmaci antipsicotici, o in altre popolazioni di pazienti. L'amisulpride deve essere usato con cautela nei pazienti con fattori di rischio per l'ictus. Aumento della mortalita' nelle persone anziane con demenza: i dati provenienti da due grandi studi osservazionali hanno dimostrato che le persone anziane con demenza trattate con antipsicotici sono soggette a un piccolo aumento del rischio di morte rispetto a coloro che non sono trattati. Non ci sono dati sufficienti per fornire una stima precisa dell'entita' del rischio e la causa dell'aumento non e' nota. L'uso dell'amisulpride per il trattamento dei disturbi comportamentali correlati alla demenza non e' autorizzato. Tromboembolismo venoso: con i farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV). Poiche' i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per ilTEV, tutti i possibili fattori di rischio per il TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con amisulpride e devono essere adottate opportune misure preventive. Amisulpride contiene lattosio.INTERAZIONI>>Associazioni controindicate. Prodotti medicinali che possono indurre torsioni di punta: antiaritmici di classe I, come chinidina, disopiramide, procainamide, flecainide e propafenone - antiaritmici di classeIII, come amiodarone e sotalolo; altri medicinali, come bepridil, cisapride, sultopride, tioridazina, metadone, eritromicina per via endovenosa, vincamina per via endovenosa, alofantrina, pentamidina, sparfloxacina, antifungini azolici. Levodopa: antagonismo reciproco di effettitra levodopa e gli antipsicotici. Associazioni non raccomandate Medicinali che aumentano il rischio di torsioni di punta o che potrebbero prolungare l'intervallo QT: medicinali induttori di bradicardia, come ibeta-bloccanti, e bloccanti del canale del calcio induttori di bradicardia, come diltiazem e verapamil, clonidina, guanfacina e digitale; medicinali che inducono ipokaliemia o squilibrio elettrolitico: diuretici ipokaliemici, lassativi stimolanti, amfotericina B per via endovenosa, glucocorticoidi e tetracosactide. L'ipokaliemia deve essere corretta; antipsicotici, quali pimozide e aloperidolo; antidepressivi imipraminici; litio; alcuni antistaminici, come astemizolo e terfenadina. L'amisulpride potrebbe potenziare gli effetti dell'alcol sul sistema nervoso centrale. Si raccomanda pertanto di non consumare alcol in corso di trattamento. >>Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. L'uso concomitante dei seguenti agenti puo' provocare un potenziamento degli effetti: depressivi del SNC compresi narcotici, anestetici, analgesici, sedativi, antistaminici H 1, barbiturici, benzodiazepine e altri farmaci ansiolitici, clonidina e derivati; antipertensivi e altri prodotti medicinali ipotensivi.EFFETTI INDESIDERATIPer valutare gli effetti avversi sono state utilizzate le seguenti stime di frequenza: molto comuni (>=1/10); comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10.000, >Esperienza post- marketing. Patologie del sistema nervoso. Frequenza non nota: sindrome neurolettica maligna. Patologie cardiache. Frequenza non nota: prolungamento dell'intervalloQT e aritmie ventricolari, quali torsioni di punta, tachicardia ventricolare, che puo' provocare fibrillazione ventricolare o arresto cardiaco, morte improvvisa. Patologie vascolari. Frequenza non nota: con farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Frequenza non nota: angioedema, orticaria. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota: sindrome neonatale da astinenza da farmaco.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONegli animali l'amisulpride non ha evidenziato alcuna tossicita' riproduttiva. E' stata osservata una diminuzione della fertilita' legata agli effetti farmacologici del medicinale (effetto mediato dalla prolattina). Non e' stato rilevato alcun effetto teratogeno dell'amisulpride. I dati clinici disponibili relativi alle gravidanze esposte sono molto limitati. Pertanto la sicurezza dell'amisulpride nella gravidanza umana non e' stata stabilita. L'uso di questo medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza, a meno che i benefici non giustifichino ipotenziali rischi. Se l'amisulpride viene utilizzato durante la gravidanza, i neonati possono presentare gli effetti avversi dovuti al medicinale e quindi si deve considerare l'opportunita' di istituire un monitoraggio adeguato. I neonati esposti agli antipsicotici (compreso amisulpride) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o sintomi da astinenza che possono variare in gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, distress respiratorio, o disturbi alimentari. Di conseguenza,i neonati devono essere attentamente monitorati. Le donne in eta' fertile devono discutere con il medico curante la possibilita' di adottare un contraccettivo efficace prima del trattamento. Non e' noto se l'amisulpride venga escreto nel latte materno: l'allattamento al seno e' pertanto controindicato.

Effetti indesiderati

Per valutare gli effetti avversi sono state utilizzate le seguenti stime di frequenza: molto comuni (>=1/10); comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10.000, >Esperienza post- marketing. Patologie del sistema nervoso. Frequenza non nota: sindrome neurolettica maligna. Patologie cardiache. Frequenza non nota: prolungamento dell'intervalloQT e aritmie ventricolari, quali torsioni di punta, tachicardia ventricolare, che puo' provocare fibrillazione ventricolare o arresto cardiaco, morte improvvisa. Patologie vascolari. Frequenza non nota: con farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Frequenza non nota: angioedema, orticaria. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota: sindrome neonatale da astinenza da farmaco.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONegli animali l'amisulpride non ha evidenziato alcuna tossicita' riproduttiva. E' stata osservata una diminuzione della fertilita' legata agli effetti farmacologici del medicinale (effetto mediato dalla prolattina). Non e' stato rilevato alcun effetto teratogeno dell'amisulpride. I dati clinici disponibili relativi alle gravidanze esposte sono molto limitati. Pertanto la sicurezza dell'amisulpride nella gravidanza umana non e' stata stabilita. L'uso di questo medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza, a meno che i benefici non giustifichino ipotenziali rischi. Se l'amisulpride viene utilizzato durante la gravidanza, i neonati possono presentare gli effetti avversi dovuti al medicinale e quindi si deve considerare l'opportunita' di istituire un monitoraggio adeguato. I neonati esposti agli antipsicotici (compreso amisulpride) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o sintomi da astinenza che possono variare in gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, distress respiratorio, o disturbi alimentari. Di conseguenza,i neonati devono essere attentamente monitorati. Le donne in eta' fertile devono discutere con il medico curante la possibilita' di adottare un contraccettivo efficace prima del trattamento. Non e' noto se l'amisulpride venga escreto nel latte materno: l'allattamento al seno e' pertanto controindicato.

Indicazioni

L'amisulpride e' indicato per il trattamento dei disturbi schizofrenici acuti e cronici con: sintomi positivi, come delirio, allucinazioni,disturbi del pensiero, ostilita', diffidenza; sintomi negativi (sindrome da deficit), quali appiattimento della sfera affettiva, isolamentoemotivo e sociale. Questi includono i pazienti con sintomi negativi predominanti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti del medicinale; tumori prolattina-dipendenti concomitanti, per esempio prolattinomi della ghiandola pituitaria e tumore del seno; feocromocitoma; bambini e adolescenti sotto i 15 anni di eta'; allattamento al seno; associazione con levodopa. Associazione con i seguenti prodotti medicinali che potrebbero indurre torsioni di punta: antiaritmici diclasse I, come chinidina, disopiramide, procainamide, flecainide e propafenone; antiaritmici di classe III, come amiodarone e sotalolo; altri prodotti medicinali, come bepridil, cisapride, sultopride, tioridazina, metadone, eritromicina per via endovenosa, vincamina per via endovenosa, alofantrina, pentamidina, sparfloxacina, antifungini azolici.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, magnesio stearato, metilcellulosa, cellulosa microcristallina, carbossimetilamido sodico (tipo A). Rivestimento (400 mg): macrogol 6000, magnesio stearato, copolimero di metacrilato butilato basico (Eudragit E 100), talco, titanio diossido (E 171).

Avvertenze

Come con altri antipsicotici, potrebbe insorgere sindrome neurolettica maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare, instabilita' autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di CPK.In caso di ipertermia, in particolare con dosi giornaliere elevate, tutti i prodotti medicinali antipsicotici, incluso amisulpride, devono essere interrotti. Nei pazienti trattati con alcuni agenti antipsicotici atipici, incluso amisulpride, e' stata riportata iperglicemia; i pazienti con una diagnosi stabilita di diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete che hanno iniziato il trattamento con amisulpride devono pertanto essere sottoposti a un adeguato controllo glicemico. L'amisulpride viene eliminato per via renale. In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta, oppure si puo' considerare la possibilita' di ricorrere al trattamento intermittente. L'amisulpride puo' abbassare la soglia convulsiva. Pertanto in corso di terapia con l'amisulpride i pazienti con anamnesi di epilessia devono essere attentamente monitorati. Nei pazienti anziani (oltre i 65 anni) l'amisulpride, come altri antipsicotici, deve essere usato con particolare cautela, a causa di un possibile rischio di ipotensione o di sedazione. Comecon altri agenti antidopaminergici, si deve prestare cautela anche nel prescrivere l'amisulpride a pazienti con morbo di Parkinson, poiche'il medicinale potrebbe causare un peggioramento della malattia. L'amisulpride deve essere utilizzato solo se il trattamento antipsicotico non puo' essere evitato. Sintomi acuti di astinenza, inclusi nausea, vomito e insonnia sono stati molto raramente descritti dopo la brusca interruzione di dosi elevate di antipsicotici. Potrebbe altresi' verificarsi una recidiva dei sintomi psicotici ed e' stata riportata anche lacomparsa di disturbi involontari del movimento (come acatisia, distonia e discinesia). Si consiglia pertanto una sospensione graduale. Prolungamento dell'intervallo QT: l'amisulpride induce un prolungamento dose-dipendente dell'intervallo QT. Questo effetto e' noto per potenziare il rischio di gravi aritmie ventricolari, come le torsioni di punta.Prima di ogni somministrazione e, se possibile, in base allo stato clinico del paziente, si raccomanda di escludere i seguenti fattori che potrebbero favorire l'insorgenza di questo disturbo del ritmo: bradicardia inferiore a 55 bpm; malattia cardiaca o anamnesi familiare di morte improvvisa o di prolungamento dell'intervallo QT; squilibrio elettrolitico, in particolare ipokaliemia; prolungamento congenito dell'intervallo QT; trattamento in corso con un medicinale in grado di produrrebradicardia pronunciata (500 ms. Si raccomanda il monitoraggio periodico degli elettroliti, soprattutto se il paziente e' in trattamento con diuretici o nel corso di una malattia intercorrente. L'uso concomitante di altri antipsicotici deve essere evitato. Ictus: nel corso di studi clinici randomizzati versus placebo effettuati su una popolazione di pazienti anziani con demenza trattati con alcuni farmaci antipsicotici atipici, e' stato osservato un aumento di 3 volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumentodel rischio con altri farmaci antipsicotici, o in altre popolazioni di pazienti. L'amisulpride deve essere usato con cautela nei pazienti con fattori di rischio per l'ictus. Aumento della mortalita' nelle persone anziane con demenza: i dati provenienti da due grandi studi osservazionali hanno dimostrato che le persone anziane con demenza trattate con antipsicotici sono soggette a un piccolo aumento del rischio di morte rispetto a coloro che non sono trattati. Non ci sono dati sufficienti per fornire una stima precisa dell'entita' del rischio e la causa dell'aumento non e' nota. L'uso dell'amisulpride per il trattamento dei disturbi comportamentali correlati alla demenza non e' autorizzato. Tromboembolismo venoso: con i farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV). Poiche' i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per ilTEV, tutti i possibili fattori di rischio per il TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con amisulpride e devono essere adottate opportune misure preventive. Amisulpride contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Negli animali l'amisulpride non ha evidenziato alcuna tossicita' riproduttiva. E' stata osservata una diminuzione della fertilita' legata agli effetti farmacologici del medicinale (effetto mediato dalla prolattina). Non e' stato rilevato alcun effetto teratogeno dell'amisulpride. I dati clinici disponibili relativi alle gravidanze esposte sono molto limitati. Pertanto la sicurezza dell'amisulpride nella gravidanza umana non e' stata stabilita. L'uso di questo medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza, a meno che i benefici non giustifichino ipotenziali rischi. Se l'amisulpride viene utilizzato durante la gravidanza, i neonati possono presentare gli effetti avversi dovuti al medicinale e quindi si deve considerare l'opportunita' di istituire un monitoraggio adeguato. I neonati esposti agli antipsicotici (compreso amisulpride) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o sintomi da astinenza che possono variare in gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, distress respiratorio, o disturbi alimentari. Di conseguenza,i neonati devono essere attentamente monitorati. Le donne in eta' fertile devono discutere con il medico curante la possibilita' di adottare un contraccettivo efficace prima del trattamento. Non e' noto se l'amisulpride venga escreto nel latte materno: l'allattamento al seno e' pertanto controindicato.

Interazioni con altri prodotti

>>Associazioni controindicate. Prodotti medicinali che possono indurre torsioni di punta: antiaritmici di classe I, come chinidina, disopiramide, procainamide, flecainide e propafenone - antiaritmici di classeIII, come amiodarone e sotalolo; altri medicinali, come bepridil, cisapride, sultopride, tioridazina, metadone, eritromicina per via endovenosa, vincamina per via endovenosa, alofantrina, pentamidina, sparfloxacina, antifungini azolici. Levodopa: antagonismo reciproco di effettitra levodopa e gli antipsicotici. Associazioni non raccomandate Medicinali che aumentano il rischio di torsioni di punta o che potrebbero prolungare l'intervallo QT: medicinali induttori di bradicardia, come ibeta-bloccanti, e bloccanti del canale del calcio induttori di bradicardia, come diltiazem e verapamil, clonidina, guanfacina e digitale; medicinali che inducono ipokaliemia o squilibrio elettrolitico: diuretici ipokaliemici, lassativi stimolanti, amfotericina B per via endovenosa, glucocorticoidi e tetracosactide. L'ipokaliemia deve essere corretta; antipsicotici, quali pimozide e aloperidolo; antidepressivi imipraminici; litio; alcuni antistaminici, come astemizolo e terfenadina. L'amisulpride potrebbe potenziare gli effetti dell'alcol sul sistema nervoso centrale. Si raccomanda pertanto di non consumare alcol in corso di trattamento. >>Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. L'uso concomitante dei seguenti agenti puo' provocare un potenziamento degli effetti: depressivi del SNC compresi narcotici, anestetici, analgesici, sedativi, antistaminici H 1, barbiturici, benzodiazepine e altri farmaci ansiolitici, clonidina e derivati; antipertensivi e altri prodotti medicinali ipotensivi.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.