aldactazide 20 compresse 25mg+25mg spa (soc.pro.antibiotici) spa

Che cosa è aldactazide 20cpr 25mg+25mg?

Aldactazide compresse prodotto da spa (soc.pro.antibiotici) spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Aldactazide risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di diuretici e farmaci risparmiatori di potassio.
Contiene i principi attivi: spironolattone/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: idroclorotiazide e spironolattone.
Codice AIC: 022702017 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Stati edematosi da iperaldosteronismo secondario (scompenso cardiaco congestizio, cirrosi epatica in fase ascitica, sindrome nefrosica).

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Posologia

La dose media di mantenimento e' di 2-4 compresse/die, in somministrazioni refratte. La posologia puo' essere aggiustata in funzione della risposta individuale. La sicurezza e l'efficacia in eta' pediatrica non sono state stabilite, pertanto non deve essere usato in questi pazienti.

Effetti indesiderati

In relazione alla somministrazione potrebbero manifestarsi gli eventiavversi riportati con i singoli principi attivi somministrati in monoterapia. >>Idroclorotiazide. Fenomeni da ipersensibilita': reazioni anafilattiche, processi angioitici, disturbi respiratori, fotosensibilizzazione, febbre, orticaria, rash, porpora. Patologie cardiovascolari: ipotensione, compresa ipotensione ortostatica (puo' essere aggravata dall'assunzione di alcol, barbiturici, narcotici, farmaci antiipertensivi). Patologie gastrointestinali : pancreatite, ittero (ittero colostatico intraepatico), diarrea, vomito, nausea, anoressia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: squilibrio elettrolitico, iperglicemia,glicosuria, iperuricemia. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale (vedi precauzioni), alterazioni della funzionalita' renale. Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia aplastica, agranulocitosi,leucopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo: spasmi muscolari. Patologie del sistema nervoso/disturbi psichiatrici: vertigini, parestesie, cefalea, irrequietezza, astenia, debolezza. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo: eritema multiforme, prurito. Patologie dell'occhio: offuscamento transitorio della vista, xantopsia. Disturbi generali: debolezza. >>Spironolattone Fenomeni da ipersensibilita': reazioni anafilattiche, vasculiti, febbre, orticaria, eruzioni cutanee maculopapulari o eritematose. Patologie gastrointestinali: sanguinamento gastrico, ulcera, gastrite, diarrea, dolori crampiformi, nausea e vomito. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: squilibrio elettrolitico. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale, alterazioni della funzionalita' renale. Patologie endocrine: ginecomastia, disturbi dell'erezione, irregolarita' del ciclo mestruale o amenorrea, sanguinamentopostmenopausale, lievi effetti androgeni. Sono stati riportati isolati casi di carcinoma mammario in pazienti che assumevano spironolattone, ma non e' stata stabilita una relazione causale. Patologie del sistema emolinfopoietico: agranulocitosi. Patologie del sistema nervoso/disturbi psichiatrici: confusione mentale, atassia, cefalea, sonnolenza, letargia. Patologie epatobiliari: sono stati riportati rarissimi casi di tossicita' epatica.

Indicazioni

Stati edematosi da iperaldosteronismo secondario (scompenso cardiaco congestizio, cirrosi epatica in fase ascitica, sindrome nefrosica).

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri farmaci sulfonamidici oad uno qualsiasi degli eccipienti. E' controindicato in presenza di anuria, insufficienza renale acuta, deterioramento della funzione escretoria renale, iperkaliemia e grave insufficienza epatica.

Composizione ed Eccipienti

Amido, povidone, essenza di menta, magnesio stearato, calcio solfato.

Avvertenze

Non si devono somministrare di regola supplementi di potassio o dietericche in potassio durante la terapia, per evitare la comparsa di iperkaliemia. Iperkaliemia puo' insorgere anche in pazienti defedati con spiccata contrazione della diuresi. In tali pazienti gli ionogrammi sierici dovrebbero essere determinati in maniera seriata. Eventuali stati iperkaliemici possono essere corretti con opportuni trattamenti. Ovviamente si dovra' anche sospendere la somministrazione. Non deve essere somministrato contemporaneamente ad altri diuretici risparmiatori dipotassio. Estrema cautela deve essere esercitata in caso di somministrazione congiunta del farmaco e ACE-inibitori, indometacina o altri FANS, per evitare il rischio di grave iperkaliemia. Il prodotto puo' sommarsi all'azione di altri farmaci antiipertensivi o potenziarne l'effetto. Usare con cautela nei pazienti con funzione epatica deteriorata, perche' alterazioni minori del bilancio idrico ed elettrolitico potrebbero scatenare l'evoluzione verso il coma epatico. I tiazidici devono essere usati con cautela nei pazienti con malattie renali, per evitarel'insorgere di azotemia. Pazienti con storia di allergia o asma bronchiale possono manifestare reazioni di sensibilizzazione. Si consigliano periodici controlli degli elettroliti ematici ed urinari in particolare nei casi con emesi profusa e nei soggetti in fluidoterapia parenterale. I primi sintomi patognomonici di eventuali turbe del ricambio idroelettrolitico sono: secchezza delle fauci, sete, astenia, sonnolenza, agitazione, crampi muscolari, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali. Un eventuale stato ipokaliemico con diuresiaccentuata in soggetti con grave cirrosi o in quelli in trattamento con glucocorticoidi o con ACTH, puo' essere contrastato mediante un adeguato apporto di elettroliti esogeni. Anche preparati quali la digitale possono influenzare lo ionogramma sierico ed esaltare gli effetti metabolici dell'ipokaliemia, specialmente per quanto si riferisce all'attivita' del miocardio. Alcuni pazienti con edema refrattario possono manifestare incrementi azotemici e/o ammoniemici, presumibilmente correlati con variazioni del filtrato glomerulare (iperazotemia prerenale) piuttosto che con un fenomeno di nefrotossicita'. Tali manifestazioni regrediscono, comunque, spontaneamente a seguito della sospensione temporanea della terapia. La piu' frequente disionia osservabile in corsodi terapia e' rappresentata dall'iponatriemia da diluizione; questa puo' essere corretta mediante restrizione dell'apporto di liquidi, con terapia corticosteroidea, oppure mediante l'impiego di diuretici osmotici (mannitolo, urea) tranne che nei soggetti uremici o in quelli con insufficienza renale di grado severo. Raramente in corso di terapia puo' instaurarsi una sindrome iposalina conclamata, che si differenzia dalla iponatriemia da diluizione in quanto non si accompagna a ritenzione idrica. La correzione di tale stato si basa sulla temporanea sospensione della terapia diuretica e sulla somministrazione di sali di sodio. Nei pazienti diabetici puo' essere richiesto un aggiustamento delladose di insulina o di ipoglicemizzante orale. I diuretici tiazidici possono causare iperglicemia e rendere manifesto un diabete latente. Per la componente tiazidica, nei pazienti affetti da lupus eritematoso, la somministrazione puo' accentuare la sintomatologia sistemica. Solo raramente in corso di trattamenti prolungati con tiazidici, sono statiosservati segni di alterato equilibrio funzionale delle paratiroidi con ipercalcemia ed ipofosfatemia. Comunque non sono mai state segnalate le tipiche complicanze dell'iperparatiroidismo, quali litiasi renaleed osteoporosi. I tiazidici possono determinare una riduzione dello iodio sierico legato alle proteine, senza peraltro che cio' sia indice di distiroidismo.

Gravidanza e Allattamento

C'e' limitata esperienza con l'idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base alsuo meccanismo d'azione, l'uso di idroclorotiazide durante il secondoe terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione fetoplacentare e puo' causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Gli effetti endocrini dello spironolattone evidenziati nell'animale, il passaggio attraverso labarriera placentare dell'idroclorotiazide e probabilmente dello spironolattone e l'assenza di studi adeguati nelle donne gravide richiedonoche il prodotto non debba essere usata per il trattamento dell'ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. L'opportunita' dell'uso inqueste pazienti deve essere accuratamente valutato in base a quanto sopra. Il canrenone, metabolita dello spironolattone, passa nel latte umano ed e' risultato tumorigeno nel ratto. Somministrare alle pazientinutrici, se indispensabile, passando ad altra alimentazione per il neonato. I risultati preclinici suggeriscono che possa ridurre la fertilita' nelle donne.

Interazioni con altri prodotti

La somministrazione contemporanea di diuretici risparmiatori di potassio con ACE inibitori puo' causare ritenzione di potassio con conseguente severa iperkaliemia. L'eventuale ipotensione ortostatica puo' aggravarsi con l'assunzione concomitante di alcool, barbiturici o anestetici. L'effetto diuretico, natriuretico ed antiipertensivo dei diureticidell'ansa, dei tiazidici e dei risparmiatori di potassio puo' essere attenuato dai farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). La combinazione di diuretici risparmiatori di potassio con i FANS puo' causareiperkaliemia severa. Quindi, quando il farmaco e FANS sono somministrati contemporaneamente, i pazienti devono essere controllati per determinare se e' ottenuto l'effetto diuretico desiderato. L'uso concomitante di corticosteroidi o di ormone adrenocorticotropo ACTH puo' intensificare la perdita di elettroliti ed in particolare indurre ipokaliemia. Il trattamento con diuretici tiazidici puo' ridurre la tolleranza alglucosio. Puo' essere necessario l'adeguamento posologico di farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. Sia lo spironolattone che idroclorotiazide causano una riduzione della risposta vascolare alle ammine pressorie. I pazienti sottoposti ad anestesie regionali o generali che assumono il prodotto dovranno essere trattati con prudenza. L'effetto sui rilassanti muscolo-scheletrici non depolarizzanti (es. tubocurarina)puo' essere potenziato da idroclorotiazide. La somministrazione concomitante di litio e di diuretici tiazidici comporta una riduzione dellaclearance renale del litio con un conseguente aumento dei livelli sierici di litio e del rischio di reazioni tossiche. L'uso concomitante di digossina e di spironolattone puo' comportare una riduzione della clearance renale della digossina con aumento dei livelli sierici della stessa e conseguente tossicita' digitalica. E' necessario, pertanto, monitorare la risposta clinica ed i livelli sierici dei pazienti ed adeguare il dosaggio della digossina per evitare alterazioni dei livelli di digitale desiderati. Spironolattone ed i suoi metaboliti possono interferire con il dosaggio radioimmunologico della digossina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.