accuprin 14 compresse rivestite 20mg pfizer italia srl

Che cosa è accuprin 14cpr riv 20mg?

Accuprin compresse rivestite divisibili prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Accuprin risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, non associato.
Contiene i principi attivi: quinapril cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa divisibile da 5 mg contiene 5,416 mg di quinapril cloridrato pari a 5 mg di quinapril. una compressa divisibile da 10 mg contiene 10,832 mg di quinapril cloridrato pari a 10 mg di quinapril. una compressa divisibile da 20 mg contiene 21,664
Codice AIC: 027217037 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione arteriosa sistemica. Trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia.

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Posologia

La posologia negli adulti deve essere regolata individualmente sulla base della risposta clinica. In caso di ipertensione, la dose inizialeraccomandata nei pazienti in monoterapia che non sono in trattamento diuretico e' di 10 mg una volta al giorno. Il dosaggio puo' quindi essere aggiustato, in dipendenza della risposta clinica, fino a 20-40 mg/die somministrati in un'unica dose o in due dosi refratte. La maggior parte dei pazienti e' mantenuta sotto controllo con una singola dose giornaliera. Alcuni pazienti sono stati trattati con dosi del farmaco fino a 80 mg/die. Nei pazienti con ipertensione che assumono diuretici la dose iniziale deve essere di 5mg per poter verificare se si manifesta una ipotensione eccessiva. Il dosaggio deve quindi essere aggiustato in modo da avere una risposta ottimale. Per quanto riguarda l'isufficienza renale e i pazienti anziani, i dati di farmacocinetica indicanoche l'emivita apparente di eliminazione del quinaprilato aumenta con il diminuire della clearance della creatinina. Nei pazienti anziani e nei pazienti con clearance della creatinina inferiore ai 40 ml/minuto la dose iniziale deve essere di 5 mg una volta al giorno, seguita quindi dall'aggiustamento in base alla risposta. Per l'insufficienza cardiaca congestizia, il trattamento deve essere iniziato con una dose singola di 5 mg e il paziente deve essere attentamente controllato per determinare l'effetto iniziale sulla pressione arteriosa. La dose giornaliera puo' essere quindi aggiustata fino a 40 mg in due somministrazioni. Normalmente i pazienti in terapia concomitante con diuretici e/o digitalici possono essere mantenuti efficacemente con dosi giornaliere da 10 a 20 mg in due somministrazioni. I pazienti gia' in trattamento con un diuretico possono sviluppare ipotensione sintomatica dopo la prima somministrazione di quinapril da solo o in associazione. Nei pazienti in trattamento diuretico e' importante, se possibile, sospendere ildiuretico almeno 2-3 giorni prima di assumere il farmaco. Se questo non e' possibile, iniziare con bassi dosaggi. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori puo' causare una eccessiva caduta della pressione arteriosa. In generale, dal momento che il prodotto puo' causare ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima somministrazione, nei pazienti ipertesi, complicati e non, compresi quelli sale/volume depleti, inclusi quelli con insufficienza cardiaca congestizia, la terapia deveessere iniziata sotto controllo medico e i pazienti seguiti accuratamente per le prime due settimane di trattamento e ogni volta che venga aumentato il dosaggio. Nei bambini non e' raccomandato l'impiego, non essendo stata stabilita l'efficacia e tollerabilita'. La dose deve essere assunta sempre alla stessa ora del giorno per migliorare la compliance, lontano dai pasti.

Effetti indesiderati

La sicurezza del prodotto e' stata valutata in 4960 pazienti ed il farmaco e' risultato ben tollerato. Di questi, 3203 pazienti, inclusi 655 pazienti anziani, sono stati arruolati in studi clinici controllati.La sicurezza a lungo termine e' stata valutata in oltre 1400 pazientitrattati per un anno e piu'. Gli effetti collaterali piu' frequentemente osservati negli studi clinici controllati sono stati cefalea (7,2%), vertigini (5,5%), rinite (3,2%), tosse (3,9%), infezioni alle alte vie respiratorie (2,5%), senso di stanchezza (3,5%), nausea e vomito (2,8%) e mialgia (2,2%). Si deve considerare che generalmente la tosse e' di tipo non produttivo e persistente e si risolve con l'interruzione del trattamento. Nella maggior parte dei casi tali effetti collaterali sono stati lievi e transitori. La sospensione del trattamento a causa di effetti collaterali si e' resa necessaria nel 5,3% dei pazienti trattati in studi clinici controllati. Gli eventi avversi occorsi negli studi clinici controllati nell'1% o piu' dei 3203 pazienti trattati con quinapril, con o senza contemporanea somministrazione di diureticosono riportati di seguito. Viene mostrata per confronto l'incidenza di eventi avversi nel sottogruppo di 655 pazienti oltre i 65 anni di eta'. Tale incidenza viene evidenziata anche in un sottogruppo di 2005 pazienti ipertesi arruolati in studi clinici controllati e trattati conquinapril in monoterapia. In studi clinici controllati e non, gli eventi clinici avversi probabili, possibili o chiaramente correlati allaterapia, o di incerta correlazione con la terapia, occorsi nello 0.5%fino a 1.0% dei pazienti trattati con quinapril (con o senza contemporanea somministrazione di diuretico), nonche' gli eventi meno frequenti occorsi negli studi clinici o nella fase di commercializzazione del prodotto includevano i seguenti. Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia emolitica, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario: reazioni anafilattoidi. Disturbi psichiatrici: agitazione. Patologiedel sistema nervoso: sonnolenza, insonnia. Patologie vascolari: ipotensione, ipotensione posturale, sincope, vasodilatazione. Patologie gastrointestinali: flatulenza, pancreatite, diarrea, gastrite, dispepsia.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alopecia, dermatite esfoliativa, aumentata traspirazione, pemfigo, fotosensibilita', prurito, rash. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: artralgie, artrite, dolori muscolare, lombalgia, dolori toracici, dolore addominale, parestesia. Patologie renali e urinarie: infezioni urinarie. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: impotenza. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: sinusite, faringite,bronchite, dispnea, pneumonite eosinofila. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: edemi periferici e generalizzati, angioedemi, infezioni virali. Prestare attenzionein caso di somministrazione in gravidanza o di allattamento. Parametri clinici di laboratorio: raramente sono stati riportati agranulocitosi e neutropenia la cui relazione causale con quinapril non e' chiara. Iperpotassiemia: si e' talora verificato un lieve aumento della concentrazione plasmatica di potassio. Creatininemia e azotemia: aumenti transitori dell'azotemia e della creatininemia sono stati osservati in pazienti trattati con il prodotto. Tali aumenti si verificano piu' facilmente nei pazienti trattati contemporaneamente con diuretici.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa sistemica. Trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e ad altri inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori). Storia di angioedema associato a precedente terapia con altri inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori). Edema angioneurotico ereditario o idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Magnesio carbonato pesante, lattosio, gelatina, crospovidone, magnesio stearato, ipromellosa, idrossipropilcellulosa, macrogol 400, titaniodiossido (E171), ossido di ferro rosso (E172), cera candelilla.

Avvertenze

Ipotensione sintomatica e' rara in pazienti con ipertensione non complicata trattati, ma e' una possibile conseguenza della terapia in pazienti sale/volume depleti. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia che possono presentare il rischio di una eccessiva caduta pressoria, iniziare con la dose piu' bassa e seguire i pazienti durante le prime due settimane di trattamento e ad ogni aumento della dose. Ipotensione sintomatica e' stata per lo piu' osservata in pazienti con grave insufficienza cardiaca; molto verosimilmente in pazienti sottoposti a trattamento con dosi elevate di diuretici dell'ansa, o quelli con iponatremia o con compromissione della funzionalita' renale: porre il paziente in posizione supina e, se necessario, sottoporre a infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una transitoria risposta ipotensivanon e' una controindicazione: considerare una diminuzione della dose.I pazienti devono riferire un'eventuale sensazione di testa vuota. Sesi verifica sincope, sospendere la cura finche' non abbiano consultato il medico. L'inadeguata assunzione di liquidi, l'eccessiva traspirazione, la disidratazione, il vomito e la diarrea possono favorire un'eccessiva caduta della pressione arteriosa: consultare il medico. Non iniziare la terapia in gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antiipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. In caso di gravidanza, interrompere il trattamento e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. Esiste un aumentato rischio di grave ipotensione e insufficienza renale in pazienti con ipertensione nefrovascolare e preesistente stenosi bilaterale o unilaterale dell'arteria renale. I diuretici possono aumentare tale rischio. La perdita della funzionalita' renale puo' verificarsi anche solo con modeste modificazioni della creatinina sierica anche in pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale. Alcuni pazienti trattati senza apparente patologia nefrovascolare preesistente hanno manifestato aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica modesti e transitori, in particolare con un diuretico: puo' essere richiesta una riduzione della dose. Sono prevedibili modificazioni della funzionalita' renale in categorie particolari di pazienti. In pazienti con grave insufficienza cardiaca, la cui funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamentosi puo' associare a oliguria e/o progressiva uremia e, raramente, a insufficienza renale acuta potenzialmente fatale. In pazienti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale, sono stati osservati aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica. Questi aumenti sono quasi sempre reversibili con l'interruzione: monitorare la funzionalita' renale nelle prime settimane. Pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca senza apparente patologia nefrovascolare preesistente hanno manifestato aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica generalmente minori e transitori, in particolare con un diuretico o con compromissione renale preesistente: puo' essere richiesta la riduzione della dose o la sospensione. Nei pazienti con compromissione renale controllare i parametri di funzionalita' renale. I pazienti emodializzati con membrana ad alto flusso di poliacrilonitrile molto facilmente manifestano reazioni anafilattoidi: usare membrane o medicinali antiipertensivi alternativi. Usare con prudenza con un diuretico in pazienti con funzionalita' epatica compromessa o con epatopatia progressiva in quanto minime alterazioni del bilancio idroelettrolitico possonoaggravare l'insorgenza di coma epatico. Il metabolismo del quinapril in quinaprilato dipende normalmente dall'esterasi epatica, la farmacocinetica e' alterata in pazienti con insufficienza epatica secondaria acirrosi. E' stato osservato angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe, in rari casi in modo severo dopo trattamento a lungo termine. Se si verifica, sospendere la cura, trattare adeguatamente e tenere sotto osservazione finche' l'edema non e' risolto. Se limitato al viso e alle labbra, generalmente si risolve senza trattamento. L'angioedema della lingua, della glottide o della laringe puo' essere fatale: instaurare una appropriata terapia, ad esempio con somministrazione sottocutanea di 0,3-0,5 ml di una soluzione 1:1000 di adrenalina. I pazienti devono riferire immediatamente qualsiasi sintomo che suggerisca l'angioedema e non assumere piu' il farmaco senza consultare il medico. E' statosegnalato angioedema dell'intestino: questi pazienti hanno presentatodolore addominale; in alcuni casi non si e' rilevata storia pregressadi angioedema del viso e i livelli di C-1 esterasi sono risultati normali. Considerare tale angioedema in corso di diagnosi in pazienti in trattamento con dolori addominali. E' stata associato a tosse che si risolve con l'interruzione. Valutare la correlazione di una tosse nell'ambito della diagnosi differenziale di questo sintomo. Alcuni pazientianziani possono risultare piu' responsivi: all'inizio della terapia somministrare dosi piu' basse valutare la funzionalita' renale. Non usare nei bambini. I pazienti trattati con il solo farmaco possono presentare un leggero aumento della concentrazione sierica di potassio. Questo puo' bilanciare la ipopotassiemia indotta dai diuretici tiazidici. Puo' verificarsi iperpotassiemia: procedere con precauzione ed effettuare iniziali e periodiche determinazioni del potassio sierico, anche con diuretici risparmiatori di potassio. In pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o ad anestesia generale gli ACE-inibitori possono bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Questo puo' condurre ad una ipotensione opersino shock ipotensivo che puo' essere corretto espandendo la volemia. Usare con cautela in pazienti con ostruzione del tratto aortico uscente dal ventricolo sinistro. Gli ACE-inibitori sono associati ad agranulocitosi e depressione midollare, raramente in pazienti non complicati, piu' frequentemente in pazienti con compromissione renale, specialmente in presenza di collagenopatie vascolari e in terapia con immunosoppressori. L'effetto risulta reversibile alla sospensione. Sono stati riportati rari casi di agranulocitosi. Controllare i globuli bianchinei pazienti con collagenopatia vascolare e/o nefropatia. I pazienti devono riferire ogni infezione che non si risolva entro due o tre giorni. Puo' verificarsi proteinuria specialmente in pazienti con compromissione della funzionalita' renale preesistente o in trattamento con dosi relativamente alte. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato duranteil secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento delrischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACEinibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, sideve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Ci sono state anche segnalazioni di nascita prematura, contratture degli arti, i, ipoplasia polmonare, ritardata crescita intrauterina,pervieta' del dotto arterioso, morte fetale e/o morte neonatale associate all'utilizzo materno di ACE-inibitori I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. I neonati esposti ad ACE-inibitori nel corsodella vita intrauterina dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per oliguria e ipercalcemia. Se si verifica oliguria, si devono porre in atto interventi di supporto della pressione arteriosa e della perfusione renale. Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso in allattamento non e' raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto,a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non vi e' abbastanza esperienza clinica. Nei neonati piu' grandi, se ritenuto necessario per la madre, puo' essere assunto durante l'allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi.

Interazioni con altri prodotti

I diuretici risparmiatori di potassio (per esempio spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori alimentari di potassio o i sali contenenti potassio possono causare un aumento significativo della potassiemia. Percio' se viene indicato l'uso contemporaneo di questi prodotti, essi devono essere usati con cautela e con un controllo appropriato dei livelli sierici di potassio. I pazienti trattati con farmacidiuretici possono presentare occasionalmente, dopo l'inizio della terapia con ACE-inibitori, una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa. La possibilita' di tali effetti ipotensivi puo' essere ridotta sia interrompendo il trattamento con diuretici sia aumentando l'introduzione di sali prima di iniziare la terapia con quinapril. Se non e' possibile interrompere i diuretici, tenere il paziente sotto controllo medico per almeno un'ora dopo la dose iniziale. Il prodotto puo' attenuare la perdita di potassio provocata dai diuretici tiazidici. Per quanto riguarda le tetracicline ed altri farmaci che interagiscono con ilmagnesio, la somministrazione contemporanea del farmaco e tetracicline riduce l'assorbimento di queste ultime del 28-37%. Il diminuito assorbimento delle tetracicline e' dovuto alla presenza del magnesio carbonato come eccipiente nella formulazione. Questa interazione deve essere considerata in caso di terapia contemporanea con tetracicline. Aumentati livelli sierici di litio e sintomi di tossicita' da litio sono stati osservati in pazienti trattati contemporaneamente con litio e ACE-inibitori o con litio e diuretici tiazidici. Pertanto, durante il trattamento concomitante con sali di litio, i livelli sierici di litio devono essere monitorati frequentemente. Gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Con narcotici/antipsicotici si puo' verificare ipotensione ortostatica. Con altri antiipertensivi possono verificarsi effetti additivi o potenziamento. La somministrazione concomitante con allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide puo' indurre un aumentato rischio di leucopenia. Quando gli ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante I simpaticomimetici possono ridurre l'effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori; i pazienti dovrebbero pertanto essere attentamente monitorati per avere conferma che l'effetto desiderato sia stato raggiunto. Con alcool/barbiturici puo' verificarsi un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Con farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali e insulina) puo' essere richiesto un aggiustamento del dosaggio delfarmaco antidiabetico. La somministrazione contemporanea di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, conmaggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante le primesettimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalita' renale compromessa. Gli antiacidi /cibo possono ridurre la biodisponibilita' degli ACE-inibitori. Non sono state evidenziate interazioni clinicamente importanti con somministrazioni concomitanti di quinapril e propranololo, digossina, idroclorotiazide, warfarina e cimetidina.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C.